GLI INQUIRENTI DI PESCARA PER SETTE ORE DAVANTI AI COLLEGHI DI CAMPOBASSO
CHE INDAGANO SUL PROCESSO, RITENUTO “AG G I U STATO ”, PER I VELENI IN DISCARICA
L’I N DAG I N E
Un testimone ha riferito:
“Il passaggio c’è stato,
saranno assolti”.
C’è una relazione
di servizio. Il ruolo del
presidente della Regione
di Antonio Massari
S
aranno tutti assolti”.
Furono queste le parole
che, dinanzi ad
alcuni testimoni, riferirono
i pubblici ministeri
che sostenevano l’accusa nel
processo sulla discarica di
Bussi. Parole riferite circa due
settimane prima della sentenza
che, il 19 dicembre scorso,
vide effettivamente assolti i 19
dirigenti dell’ex Montedison
dal reato di avvelenamento e
prescritti, invece, per la derubricazione
del reato di disastro
da doloso in colposo. E
anche su questa affermazione
che ieri i pm Giuseppe Bellelli
e Annarita Mantini sono stati
ascoltati, come persone informate
sui fatti, dal procuratore
di Campobasso Nicola d’Alterio
e dal sostituto Nicola
d’Angelo.
L’INTERROGATORIO, durato
circa sette ore, nasce dall’in -
chiesta del Fatto Quotidiano che
a maggio ha rivelato le presunte
pressioni ricevute da alcune
giudici popolari tre giorni
prima della sentenza. Intervistate
dal Fa t to , alcune giudici
hanno dichiarato di non essere
state serene nel momento
del giudizio, di non aver mai
letto gli atti d’inchiesta e, in
particolare, di una cena avvenuta
in pizzeria 72 ore prima
del verdetto. Una cena a cui
parteciparono i giudici togati
Camillo Romandini e il giudice
a latere Paolo di Geronimo.
Dalla testimonianze
raccolte dal Fa t to emerge che
nell’incontro conviviale – tra
una portata e l’altra – una delle
giudici dice di propendere per
il disastro ambientale doloso,
e non è l’unica, quindi si discute
del processo e una delle
testimoni racconta: “Il giudice
Romandini ci ha spiegato che,
se avessimo condannato per
dolo, se poi i condannati si
fossero appellati, e avessero
vinto la causa, avrebbero potuto
citarci personalmente,
chiedendoci i danni, e avremmo
rischiato di perdere tutto
quello che abbiamo...”. Versione
confermata dalle giudici
interrogate nei giorni scorsi a
Campobasso. Ma è chiaro che
la Procura molisana intende
andare oltre e l’interrogatorio
fiume dei pm Bellelli e Mantini
lo dimostra. Fu sempre il
Fa t to a rivelare che a dicembre,
parecchi giorni prima della
sentenza, una fonte istituzionale
rivelò: “Saranno tutti assolti,
è già tutto deciso”. Secondo
le testimonianze raccolte
dalla Procura di Campobasso,
a proferire queste parole,
furono proprio i pm Bellelli
e Mantini che sostenevano
l’accusa nel processo sulla
maxi discarica. Fonti accreditate
che preferiscono mantenere
l’anonimato riferiscono
che, a parlare ai pm di una decisione
già presa, fu proprio il
presidente della Regione, Luciano
d’Alfonso, che abbiamo
provato a contattare per avere
una conferma o una smentita,
sia chiamandolo per telefono,
sia inviandogli sms, ma senza
risultato.
C’È PERÒ UN ALTRO dettaglio
che s’aggiunge a questa storia.
Una fonte istituzionale e qualificata,
nelle scorse settimane,
ha riferito ai pm Bellelli e
Mantini di aver appreso il
contenuto di dialogo avvenuto
a pochissime ore dalla sentenza.
A sua volta, la fonte che
s’è presentata dai pm, ha riferito
di essere venuta a conoscenza
dell’episodio da un
alto personaggio istituzionale
particolarmente impegnato
nella vicenda Bussi. E dell’epi -
sodio in questione, per quanto
risulta al Fatto Quotidiano, è stata
stilata una relazione di servizio
che nelle prossime ore, se
non già mentre scriviamo, dovrebbe
essere stata consegnata
alla Procura di Campobasso.
Siamo di fronte a un ennesimo
colpo di scena, forse il più interessante
di tutta la vicenda.
L’informatore rivela ai pm la
seguente scena: seduti a un tavolino
due persone – interes -
sate all’andamento della sentenza
Bussi – incontrano una
terza, un alto personaggio istituzionale
– anch’egli coinvolto
nella questione – che azzarda
un pronostico sulla condanna
per disastro doloso.
Uno dei due personaggi replica
con una frase che riassumiamo
nel suo senso non letterale:
“Il passaggio c’è già stato.
Si andrà verso l’assoluzio -
ne”. Dopo la sentenza che ha
visto derubricare il reato da
disastro doloso in colposo, e
dopo le inchieste del Fatto Quotidiano
sulle presunte pressioni
alle giudici popolari, l’alto
funzionario istituzionale ha
avvertito una terza persona
del dialogo. E quest’ultima ha
raccontato l’episodio ai pm
della Procura di Pescara che,
sulla base di queste informazioni,
hanno stilato una relazione
finita – secondo indiscrezioni
– in un fascicolo
contro ignoti.
Cosa intendeva, dicendo “il
passaggio c’è già stato”, l’in -
terlocutore in questione? Non
è escluso che, proprio su questo
punto, la Procura di Campobasso,
imbeccata da quella
di Pescara, stia decidendo di
fare chiarezza per dissipare su
tutte le (per ora presunte) anomalie
che hanno contraddistinto
la sentenza sui veleni
della discarica di Bussi. D’al -
tronde non pare un caso che
l’audizione dei pm pescaresi,
ieri a Campobasso, sia durata
ben sette ore. il fatto quotidiano 19 giugno 2015
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