domenica 24 maggio 2015

Porto Empedocle L’ESPOSTO DELL’AMBIENTALISTA ARNONE CONTRO IL CANDIDATO DI RENZI E ALFANO

Evasione, famiglia e mafia”
Le elezioni a Porto Empedocle
L’ESPOSTO DELL’AMBIENTALISTA ARNONE CONTRO IL CANDIDATO DI RENZI E ALFANO LE ACCUSE/1
Lillo Firetto, sostenuto
da Pd e Ncd, avrebbe
sottratto un milione
al fisco, distribuito ingaggi
alla moglie e assunzioni
in Enel per i parenti LE ACCUSE/2
Nella denuncia anche
l’incontro (intercettato)
col boss Domenico Sebio
e lo sfruttamento
di lavoratori immigrati
nel castello di famiglia
di Giuseppe Lo Bianco
Palermo
Incarichi alla moglie
per “centinaia di migliaia
di euro”,
un’evasione fiscale
per un milione di euro, assunzioni
per parenti
all’Enel all’ombra del grande
affare del rigassificatore,
frequentazioni con i boss
mafiosi di Porto Empedocle
e persino decine di immigrati
che lavorano “in
nero”, costretti alla fuga
notturna per sfuggire agli
ispettori del lavoro arrivati
al Castello di Siculiana, lussuoso
locale per matrimoni
di proprietà di Lillo Firetto,
candidato sindaco di quel
che resta del centrosinistra
ad Agrigento, vicino a Renzi
e ad Alfano.
RACCONTA tutto questo
l’esposto inviato dal controverso
ambientalista Giuseppe
Arnone, anch’egli candidato
a sindaco della città dei
Templi, al capo dell’autorità
anticorruzione, Raffaele
Cantone, chiamato ad accendere
i suoi riflettori sulle
elezioni più disastrose del
centrosinistra ad Agrigento,
tra primarie revocate e cambi
di candidati in corsa e la
candidatura, a capo della lista
del Pd, di Marco Vullo,
uno dei consiglieri indagati
per la “gettonopoli” agrigen -
tina.
Nell’esposto, inviato anche
ai procuratori di Palermo e
Caltanissetta, e direttamente
a Renzi e Alfano, e presentato
ieri mattina ad Agrigento
in una conferenza stampa
ignorata dall’informazione
locale, Arnone disegna il
profilo del suo rivale raccontando
lo “scambio di favori”
tra Firetto, dirigente Enel, e il
colosso dell’elettricità, impegnato
a realizzare il rigassificatore
di Porto Empedocle
il cui cantiere è oggi sequestrato
per mafia dalla Dda di
Palermo. E, nel frattempo,
denuncia Arnone, a distribuire
incarichi professionali
all’avvocato Silvana Russello,
inespertissima moglie di
Firetto – scrive Arnone sul
web – che appena si iscrive
all’albo degli avvocati riceve
centinaia di incarichi. Altro
che quattro spiccioli. Si parla
di molte centinaia di migliaia
di euro”.
ALL’ESPOSTO sono allegate
anche le intercettazioni ambientali
che sorprendono Firetto,
dice Arnone, “mentre
incontra il capomafia di Porto
Empedocle, Domenico
Sebio, che chiedeva l’assun -
zione di suo fratello al Castello
di Siculiana”.
Locale nel quale – denuncia
sempre Arnone – la Guardia
di Finanza ha scoperto
un’evasione fiscale di un milione
di euro che ha costretto
il candidato sindaco di Renzi
e Alfano a una transazione
pagando allo Stato 500 mila
euro. Ma non ha potuto far
nulla quando gli ispettori del
lavoro sono giunti di notte
nel locale di Firetto e dei suoi
fratelli, costringendo a una
fuga precipitosa decine di camerieri
e addetti alle pulizie
extracomunitari che – dice
Arnone – “lavoravano in nero
per 3 euro e 50 all’ora in
condizioni di totale sfruttamento”.
DENUNCE dirette, formulate
da Arnone con manifesti affissi
ai muri, post sui principali
social network e persino
un bus itinerante con il quale
ha portato in giro le accuse
che hanno indotto Firetto –
racconta l’ambientalista candidato
a sindaco – a chiedere
al giudice un’inibitoria a parlare
che, naturalmente, non è
stata concessa.
Nei confronti di Arnone, la
censura però è scattata
nell’informazione locale, che
ieri ha ignorato i contenuti
della sua conferenza stampa,
uno dei segni del clima elettorale
che si vive ad Agrigento
sostiene Arnone – e non
è il solo: anche il ministro
dell’Interno Alfano ha compreso
il contesto di attività illegali
che ruota attorno a Firetto
e, sabato scorso, in occasione
della sua visita in città
per presentare la lista elettorale,
ha preferito non incontrarlo.
Ma dell’episodio le
tv locali non hanno detto
nulla”.
Così come le emittenti – de -
nuncia sempre Arnone –
hanno subito le pressioni di
Firetto che si sottrae a ogni
confronto in tv con gli altri
candidati e, “per la prima
volta nella storia delle elezioni
ad Agrigento, nessuno organizza
confronti sui programmi”.
NONOSTANTE CIÒ, Arnone
è ottimista e pensa di vincere:
I sondaggi mi danno
al 25 per cento contro Firetto
attestato al 30 – dice
, sono l’unico candidato
autenticamente di sinistra,
se fossero vivi Moro, La
Malfa, Rostagno e Valerio
Zanone voterebbero per

me”. il fatto quotidiano 24 maggio 2015

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