domenica 24 maggio 2015

Ombrina, 50mila no alle trivelle in mare A LANCIANO GRANDE SUCCESSO DEL CORTEO CONTRO LA PIATTAFORMA PETROLIFERA A 6 KM DALLA COSTA ABRUZZESE

 di Lorenzo Vendemiale
In 50 mila per protestare contro le
trivelle nell’Adriatico. Lanciano,
in provincia di Chieti, conta solo
35mila abitanti. Ma ieri in Abruzzo
sono arrivati da tutta Italia per il corteo
No Ombrina”, la piattaforma
petrolifera autorizzata lo scorso marzo
dal Ministero dell’Ambiente, che
dovrebbe sorgere a sei chilometri
dalla costa abruzzese.
Il progetto, in realtà, risale al 2005,
anno del rilascio della concessione
alla compagnia inglese Medoilgas,
poi passata l’anno scorso alla connazionale
Rockhopper. Prevede la
perforazione di 4-6 pozzi, la costruzione
di un serbatoio galleggiante e
di una piattaforma di produzione,
oltre alla posa dei condotti necessari
al trasferimento. Ma il piano, giudicato
idoneo (con alcune prescrizioni
da rispettare) dalla Commissione
tecnica ministeriale, non è mai
piaciuto alla popolazione.
LA MANIFESTAZIONE di ieri lo ha
dimostrato. Almeno 40 mila persone
secondo i dati ufficiali della Polizia,
fino a 50 mila per gli organizzatori. Al
grido di “Mare e costa, è tutta roba
nostra”, o “Pane e olio senza petrolio”.
Nonostante il maltempo, con un
violento temporale che non ha risparmiato
il corteo lungo oltre due
chilometri, la marcia pacifica si è snodata
per tutta la cittadina abruzzese.
Politici, attivisti o semplici cittadini,
non solo locali: dai Notriv della Basilicata
ai comitati ambientalisti contro
lo stoccaggio gas della Lombardia,
dal Forum Acque Molise ai centri
sociali milanesi, marchigiani, trentini,
e i comitati napoletani per Bagnoli
e le associazioni dei terremotati aquilani.
Perché sull’impatto e le conseguenze
della Piattaforma Ombrina è da sempre
guerra di cifre. Secondo i manifestanti,
un “palazzone” da dieci
piani nel mezzo dell’Adriatico, per
estrarre greggio di quantità e qualità
trascurabile”, in grado di coprire appena
lo 0,2 per cento del fabbisogno
nazionale annuo di petrolio, e addirittura
lo 0,001 per cento di gas; e per
giunta con una ricaduta locale (in termini
di royalties) praticamente nulla.
A guadagnare sarebbero solo pochi
petrolieri”. Mentre per la compagnia
si tratta di un progetto “privo di particolari
complessità”, capace di produrre
40 milioni di barili di petrolio,
e portare oltre 300 milioni di investimenti
sul territorio.
SAREBBE UN DURO colpo, forse
quello fatale, per l’economia di questo
territorio, per non parlare dei rischi
di disastro ambientale e per la
salute”, scrivevano gli organizzatori
della protesta nella lettera aperta che
negli scorsi giorni ha chiamato a raccolta
tutti i cittadini, locali e non. E la
risposta è andata oltre ogni aspettativa.
Nel mirino dei manifestanti le
multinazionali del petrolio, ma anche
il governo e il premier Matteo Renzi,
ritratto in una gigantografia sorridente
e col pollice in alto, con la scritta
Più trivelle per tutti”. “Questa terra
in passato ha lottato contro il nazifascismo:
il Governo deve capire
che non accetteremo che la nostra
terra diventi un distretto minerario.
Per noi questa è una nuova resistenza”,
ha spiegato il sindaco di Lanciano,
Mario Pupillo. “Abbiamo lanciato
al Paese un grandissimo segnale
di rispetto per l’ambiente”, ha affermato
dal palco Franco Mastrangelo,
uno dei promotori del corteo. “La

storia di Ombrina finisce qui”. il fatto quotidiano 24 maggio 2015

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