venerdì 8 maggio 2015

FILTRI ANTISMOG antiparticolato (Fap) M5S a Delrio: “Deve spiegare”

 Il caso filtri antiparticolato (Fap) per i veicoli
diesel, introdotti sul mercato da una
coppia di decreti ministeriali del 2008, arriva
a Palazzo Madama. Il senatore Enrico
Cappelletti, firmatari anche i colleghi del
Movimento Cinque Stelle, ha presentato
un’interrogazione ai ministri dei Trasporti,
dell’Ambiente e della Salute. Il Fatto Quotidiano
ha raccontato la vicenda che viene
seguita dalle procure di Torino e di Roma e
riguarda le autorizzazioni ottenute dai produttori
(Fiat, Pirelli e Iveco) e i rischi per la
salute e l’ambiente. A Torino, il pm Raffaele
Guariniello ha aperto un fascicolo dopo che
un mezzo munito di Fap è andato a fuoco. A
Roma, ormai da un anno, giacciono le carte
che il magistrato di Terni, Elisabetta Massini,
ha inviato al pm Giorgio Orano. Il sostituto
procuratore Massini ha iscritto nel
registro degli indagati cinque dirigenti del
ministero del Trasporti
che, in concorso fra loro,
avrebbero commesso i
reati di abuso d’ufficio e
falso ideologico concedendo
l’omologazione a Fiat,
Pirelli e Iveco. La Massini
ha inviato anche la perizia
tecnica che dimostra
quanto asserisce e ha suggerito
il sequestro preventivo
dei filtri. Per adesso,
Orano prende tempo e valuta
anche i rischi ambientali
senza chiudere l’indagine sulle responsabilità
del ministero riscontrate dalla Massini. In
questa faccenda, la parte lesa è la Dukic Day
Dream, che ha sperimentato un sistema che interviene
sulla combustione delle polveri sottile
e non, come i filtri, sulla riduzione delle emissioni
all’esterno delle polveri sottili. Nonostante
il dispositivo Dukic avesse ricevuto il nullaosta
dai Cap (centro prove auto), il ministero non ha
mai accordato l’omologazione. Ora il ministro

Graziano Delrio deve rispondere. il fatto quotidiano 8 maggio 2015

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