LA
TECNICA di
ispezione dei fondali
marini
con l’aria compressa,
che
serve a capire cosa contiene il
sottosuolo,
potrà essere utilizzata
per
la ricerca di idrocarburi in mare,
come
chiesto da Confindustria
e
dalle associazioni dei petrolieri.
È
di ieri, infatti, l’emendamento
approvato
dalla maggioranza alla
Camera
per rimuovere, dal testo
del
disegno di legge sugli ecoreati,
il
divieto di utilizzare in mare la
tecnica
dell’airgun
.
Questo procedimento
di
ispezione prevede che
si
spari aria compressa a intervalli
regolari
e che poi, analizzando le
onde
riflesse, si deduca la composizione
del
sottosuolo per capire
se,
sotto il livello del mare, ci siano
formazioni
rocciose contenenti
gas
o petrolio. Un approccio a cui
si
erano opposti il mondo ambientalista
e
ambienti accademici e
pubblici
(come l’Ispra), perché
provocherebbe
danni ai fondali e
alla
fauna marina. La soppressione
era
stata accolta (l’Italia sarebbe
stata
la prima ad applicarla)
con
l’approvazione in Senato, a
inizio
marzo, di un emendamento
proposto
da Forza Italia e Gal. Al
Senato,
ora, il ddl dovrebbe diventare
legge
con un voto di fiducia. il fatto quotidiano 6 maggio 2015
Nessun commento:
Posta un commento