mercoledì 29 aprile 2015

Processo Cerroni, Zingaretti&Co a deporre. Indagato l'accusatore del "supremo"

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‪#‎monnezzastory‬. Il dirigente regionale dei Rifiuti, De Filippis chiede di trascrivere le intercettazioni dei colloqui con Nicola Zingaretti, Maurizio Venafro e Michele Civita, nonchè Esterino Montino, per spiegare la volontà politica di far costruire il termovalorizzatore di Albano al gruppo Colari. E questo per scagionarsi dall'accusa di associazione a delinquere. Intanto la Procura di Latina indaga il titolare della Rida, Fabio Altissimi, per truffa. Avrebbe "taroccato" la quantità di rifiuti smaltiti. Dalle sue denunce è partita l'indagine su "monnezzopoli"
Giovedì, 23 aprile 2015 - 17:10:00
di Valentina Renzopaoli
Colpo di scena nella diciottesima udienza del “processo Cerroni”. Nel giorno della scadenza del termine per la richiesta di trascrizione delle intercettazioni da parte della difesa, l'avvocato Antonio Panella, legale del funzionario regionale del settore Rifiuti, Raniero De Filippis, chiede di poter chiamare al banco dei testimoni addirittura Nicola Zingaretti. La richiesta fa riferimento a fatti avvenuti nel 2008, quando l'attuale presidente della Regione Lazio era presidente della Provincia di Roma e di segretario regionale del Partito Democratico. Insieme a lui, altri tre nomi eccellenti: Michele Civita, allora assessore ai Rifiuti della Provincia, Esterino Montino Vice Presidente della Regione Lazio e Maurizio Venafro, capo di Gabinetto della Regione Lazio, attualmente indagato dalla Procura di Roma per un'inchiesta legata a Mafia Capitale.
Il difensore di De Filippis, accusato insieme al “re” di Malagrotta Manlio Cerroni e ad altri cinque imputati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, ha chiesto la trascrizione di venti nuove telefonate. Dalle conversazioni risulterebbe in modo esplicito la volontà da parte delle allora amministrazioni regionali e provinciali di far realizzare l'impianto di termovalorizzazione di Albano a società del gruppo Cerroni. Nicola Zingaretti, dunque, sarebbe chiamato a riferire sulle attività della Provincia sulle autorizzazioni e i pareri necessari per la realizzazione dell'impianto. Così come Esterino Montino sarebbe chiamato a spiegare in particolare laa proposta del piano rifiuti elaborata dalla Regione. Sulla richiesta dell'avvocato Panella dovrà esprimersi il collegio giudicante presieduto da Giuseppe Mezzofiore.
Quindi il secondo colpo di scena. Tra le richieste di trascrizioni che giovedì lo staff dei legali ha depositato, una buona parte riguarda una serie di intercettazioni telefoniche di Fabio Altissimi, titolare della Rida Ambiente che gestisce l'impianto di Tmb di Aprilia. Conosciuto ormai come “il grande accusatore”, è lui che con le sue denunce ha permesso l'avvio delle indagini e ora rischia ora di finire nel “tritacarne” giudiziario. La Procura di Latina infatti ha aperto un fascicolo proprio sulla Rida Ambiente, per verificare la congruità delle tariffe applicate ai Comuni per conferire spazzatura nell'impianto di Aprilia. La notizia, riportata solo dal Giornale di Latina e coperta da un velo, aprirebbe nuovi e inaspettati scenari.
In sostanza, il sospetto del sostituto procuratore pontino, Cristina Pigozzo è che l'azienda guidata da Fabio Altissimi possa aver dichiarato quantitativi di rifiuti diversi da quelli effettivamente trattati, in modo da garantirsi un extraguadagno. A Latina, quindi è in corso una sorta di inchiesta parallela alla “monnezzastory”, in cui il grande accusatore si potrebbe trasformare nel grande accusato. Anche lui per truffa come Cerroni e i suoi dirigenti.
Altissimi, atteso per le prossime settimane nell'aula di piazzale Clodio, chiamato a testimoniare dal pm Alberto Galanti, potrebbe a questo punto decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il silenzio del "grande accusatore" che con le sue denunce ai carabinieri ha dato il via all'inchiesta, per la Procura sarebbe un vero tsunami.

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