lunedì 6 aprile 2015

nucleare in Italia individuati più di quaranta siti radiologicamente inquinati da molteplici sostanze radioattive, tra cui in prevalenza Cesio 137

PER CONTINUARE A DIRE LA VERITA’
Il primo aprile 2013 con un lavoro certosino costruimmo un dossier sul fallout di Rovello Porro (http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php…) denunciando il fatto che, per diverso tempo, nessuna informazione era stata data alla popolazione e che avremmo solo voluto sapere quale era la reale situazione, ben contenti dell’eventualità di avere complete e scientifiche rassicurazioni. Ed, ovviamente, come immaginavamo, le rassicurazioni giunsero, ma solo nell’immediato, con proclami o generici comunicati stampa e senza una benché minima contestazione dei dati da noi riportati: nessuna formale smentita ai preoccupanti numeri contenuti nel dossier, nemmeno controsmentite con dati alternativi, e neppure nessuna denuncia o querela per procurato allarme. D’altronde la nostra denuncia si basava su dati oggettivi, ricercati con ostinazione e proveniente da fonti ufficiali che avrebbero dovuto smentire quanto precedentemente affermato. Lo scopo della denuncia non era quello di sollevare speciosamente un problema avvenuto diversi anni prima, ma aveva solo l’intento di sollevare quello della corretta informazione, perché da essa nasce la conoscenza della verità e solo così è possibile – per quanto e laddove ancora possibile – intervenire con una ulteriore campagna di monitoraggio solerte e continua e, per quanto tardivo, alla messa in sicurezza dei siti. Ma non solo: la denuncia sollevava la necessità di fare luce su eventuali morti o malattie sospette, di richiedere legittimi risarcimenti per invalidità da parte della popolazione residente per i mesi di silenzio in cui il fallout aveva agito senza essere denunciato. Insomma il dossier su basava semplicemente su richieste legittime e senza scandalismi né interessi da parte nostra.
Scopro ora, a distanza di tempo, che in quello stesso anno della denuncia (e, combinazione, 7 mesi dopo, ovvero a novembre 2013), la NUCLECO, che ha come mission quella di mettere al sicuro le scorie radioattive, rilascia - di fronte alle Commissioni VII (scienza istruzione e cultura) e X (attività produttive, turismo e commercio) della Camera dei deputati - una relazione in cui al capitolo 5 (“Situazioni radiologiche di attenzione”) – guarda caso anche in merito a notizie di stampa su denunce come la nostra –si afferma che “sono stati individuati più di quaranta siti radiologicamente inquinati da molteplici sostanze radioattive, tra cui in prevalenza Cesio 137. La maggiore parte di questi siti è in Lombardia, Puglia e Basilicata. Tra i comuni interessati si menzionano a Nord, Rovello Porro (CO), Ambivere (BG), Brescia, mentre a Sud,Tito Scalo (PZ), Statte (TA). Il costo complessivo per la loro bonifica è stimato in ben oltre i 100 M €”( http://www.camera.it/temiap/2014/04/09/OCD177-142.pdf)
La notizia mi ha procurato una tristezza infinita. Spererei sempre di sbagliarmi in queste denunce, a costo di essere irriso.
Mi convinco, invece, sempre più della necessità della controinformazione per quanto faticosa e per quanto diffamata dai poteri forti.
Ora, c’è il rischio che questa informazione/controinformazione cessi. Mondo in cammino ha solo più risorse per continuare la propria attività per i prossimi due mesi. Chiediamo, uno sforzo straordinario per sostenerci e aiutarci ad andare avanti. Per contribuire vedere le modalità riportate a questo link: http://www.mondoincammino.org/altro.php?name=sostieni
Causale: sostegno 2015 (a richiesta verrà rilasciata ricevuta per deducibilità fiscale). Diffondete e sostenete questa nostra campagna!

PROGETTOHUMUS.IT
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