venerdì 20 marzo 2015

LE RICHIESTE DEL COMITATO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE di Fano

COMUNICATO STAMPA

LE RICHIESTE DEL COMITATO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE

Con l'assemblea del 13 Marzo si è chiusa la prima fase del lavoro del Comitato Tutela Salute e Ambiente – Fano.
Già con l'incontro del 10 dicembre quando ci presentammo al Sindaco di Fano, ponemmo le questioni che derivano dalla crescita disordinata ed incontrollata della Zona Industriale di Bellocchi.
In due successivi incontri pubblici, inframmezzati da un ulteriore incontro con il Sindaco, abbiamo posto con forza e documentato come sia non attendibile il lavoro svolto dai vari Enti pubblici nel registrare ed analizzare i dati relativi all'uso, al consumo ed allo scarico delle acque. Analogamente i fattori di rischio per la salute, che derivano dalla diffusione di polveri sottili, PM 10, ed ultrasottili, nanoparticelle, sono complessivamente trascurati e costantemente derubricati. Ricordiamo, per esempio, che le nanopolveri di alluminio, assunte per inalazione, sono classificate come pericolose di 1 gruppo e portatori di affezioni alle vie respiratorie fino alla incubazione di fenomeni cancerogeni.
Clamoroso il caso di un cittadino. Sul terreno dello stesso è stata accertata la presenza di polvere di metallo fino al 97% di copertura. L'inerzia degli uffici pubblici non è giustificabile, è foriera di danni irreparabili e di contenziosi certi.
Di fronte a questo stato di cose, che vede particolarmente deficitaria l'opera di ARPAM, di cui è stata denunciata pubblicamente l'insopportabile conflitto di interessi vista che la stessa è diretta dall' Ingegnere che nello stesso tempo è anche dirigente della Funzione Ambiente della regione Marche al quale sono demandate le funzioni istruttorie per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali.
Non significativa e persino derisoria, per le attese e per la tutela dei diritti dei cittadini, lavoratori e residenti, appare la proposta di posizionare, in futuro, una centralina per la registrazione delle polveri emesse.
Non può collocarsi in futuro il controllo dei fattori di rischio ambientale, va esercitato nel presente a cominciare dalla catalogazione degli effetti presenti nel territorio, nelle acque e sugli esseri viventi.
Abbiamo pertanto avanzato due richieste precise:
  1. dichiarazione, da parte del Consiglio Comunale, di zona disastrata, quantomeno compromessa, dell'area di Bellocchi;
  2. individuazione di un tavolo permanente di confronto tra Amministrazione e cittadini per produrre un piano di risanamento dell'area.
La salute, la sicurezza ed i valori della proprietà sono diritti individuali non alienabili e non delegabili, garantiti dalla Costituzione Italiana e rafforzati dalle Direttive Europee.
Ci parrebbe quantomeno singolare che questa richiesta non trovasse la giusta e doverosa accoglienza visto che, nel votare l'ampliamento della Zona Industriale, il Consiglio Comunale si è preoccupato di indicare misure di mitigazione dell'impatto ambientale. Ci si preoccupa degli effetti di un ampliamento, discutibile e di là dal venire, e non ci si occupa dell'inquinamento in essere?
Inizia quindi la seconda fase del nostro impegno. Continueremo nel lavoro di studio e di lettura della documentazione autorizzatoria dei vari insediamenti produttivi, Verificheremo la capacità di controllo e l'efficacia della presenza e dell'intervento dei vari Enti predisposti alla tutela ed al rispetto delle leggi (dobbiamo ammettere la nostra scarsa fiducia visto i primi approcci). Presenteremo le richieste a tutti i gruppi consiliari presenti in Consiglio Comunale ed esporremmo loro la nostra volontà di batterci, con gli strumenti della legge e del diritto, contro qualsiasi proposta che peggiorasse lo stato della situazione, già deficitario.
Nella serata di mercoledì 22 Aprile, presso la Cooperativa Tre Ponti, dopo una breve presentazione dei risultati raggiunti, ospiteremo i candidati presidenti delle prossime elezioni regionali, o loro delegati.
Agli stessi porremmo le domande relative ai loro impegni, se eletti, per il risanamento delle aree a rischio, come la Zona Industriale di Bellocchi.
Il ruolo della Regione è infatti di primaria e decisiva importanza, accanto a quello del Comune.
CITTADINI NON SUDDITI
Comitato Tutela Salute e Ambiente - Fano

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