martedì 17 marzo 2015

la conferenza di servizio per la realizzazione della centrale a biomasse da 20 MW a Mazzocchio Pontinia per il rilascio dell'autorizzazione unica

Dopo il parere del consiglio dei ministri del 5/7/2013 (quando era premier Enrico Letta), il ricorso presentato al TAR dal comune di Pontinia contro lo stesso parere del consiglio dei ministri n. 703/2013 la società Pontinia Rinnovabili ha chiesto l'autorizzazione unica il 3 febbraio 2014, il comune di Pontinia ha chiesto il 24 febbraio 2015 la fissazione dell'udienza al TAR e oggi si è svolta, presso la provincia di Latina, la prima conferenza dei servizi dopo che quella del 26/2/2015 era stata rinviata su richiesta del comune di Pontinia a causa del breve preavviso.
Considerato che la dichiarazione di non assogettabilità alla VIA (quella dei falsi con i mancati pareri degli inesistenti comuni di La Cotarda, Sonnino Scalo e Fossanova, firmata da 2 dirigenti della regione Lazio uno arrestato e l'altro indagato nel processo Cerronopoli) del 19/11/2008 è decaduta perchè è cambiata la situazione ambientale (nuovi impianti inquinanti nell'area), sono cambiate le normative (in materia di acqua, aria) e perchè essendo trascorsi 5 anni il parere non è più valido, la provincia di Latina ha chiesto l'aggiornamento all'area VIA della Regione Lazio un anno fa. L'area VIA della regione Lazio, tanto per cambiare, non ha ancora risposto.
Nel frattempo sono arrivati ulteriori pareri:
- Terna rimanda alle valutazioni dell'Enel per allaccio ed elettrodotto;
- per la provincia di Latina è scaduta senza esito l'autorizzazione alla ricerca d'acqua;
- Agenzia delle Dogane, la Marina militare, aeronautica militare, comando militare esprimono parere favorevole, con le prescrizioni;
- il comando dei Vigili del Fuoco ha richiesto certificazioni e integrazioni essendo modificata la normativa rispetto al precedente parere. 
- il problema grosso consiste nello scarico delle acque meteoriche e delle acque nere sulla canaletta del consorzio industriale che sarebbe illegittima e rischio di mettere in crisi tutte le aziende dell'area ASI di Mazzocchio che potrebbero essere tutte abusive qualora non si trovasse l'autorizzazione;
- anche il Consorzio di Bonifica ha evidenziato tale problema che potrebbe essere di competenza della Regione Lazio anzichè della provincia di Latina, che, in ogni caso, ha concesso 30 giorni di tempo per integrare la pratica;
- per il Consorzio di Bonifica oltre all'eventuale scarico non autorizzato delle acque reflue vi è anche il problema idraulico. Pertanto il Consorzio ha richiesto di presentare istanza per la valutazione idraulica, con la sovrapposizione degli effetti. Inoltre il Consorzio di Bonifica ha richiesto la compatibilità idraulica ambientale considerate le nuove aree permeabili in quanto la zona è fragile dal punto di vista idraulico. Il Consorzio ha chiesto al rappresentante della società Pontinia Rinnovabili se lo scarico era entro i 150 dal Fosso di San Carlo ma il rappresentante della società non ha saputo rispondere. 
- il settore archeologia ha chiesto alle Soprintendenze informazioni per potersi esprimere;
- il rappresentante della ASL confermava le sue preoccupazioni e la richiesta di adottare gli accorgimenti per ridurre le emissioni sottoscrivendo il parere precauzionale del comune di Pontinia.
- il comune di Pontinia ribadiva i pareri contrari dal punto di vista sanitario, della sicurezza, del rischio di incidente rilevante, della revoca dell'assegnazione dell'area da parte del consorzio industriale con l'indisponibilità dell'area come confermato dalla sentenza del Tar Piemonte.
- il comune di Pontinia ribadiva la richiesta della presidenza del consiglio dei ministri, della regione Lazio, della provincia di Latina che chiedeva l'adeguamento del progetto alle modifiche di legge per dimostrare la conformità delle emissioni. Il rappresentante della società non ha saputo rispondere in merito. In ogni caso il progetto non risulta adeguato.
- per il comune di Pontinia il progetto non è conforme alle norme tecniche del consorzio ASI, manca la richiesta di cui all'articolo 10;
- manca il parere dell'Arpa Lazio sia in base al DPCM 08/07/2013, inoltre la Snam confermava che il progetto dell'elettrodotto è sbagliato perchè interferisce con il gasdotto;
- mancano i pareri sulle emissioni sonore;
- mancano le valutazioni Arpa sulle emissioni e sul monitoraggio

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