domenica 1 febbraio 2015

RIFIUTI, IL PM MANDA LE RUSPE N E L L’AZIENDA DEI P R E S T I G I AC O MO scoperta una discarica?

SIRACUSA, LA “VED” È SOSPETTATA DI AVER INTERRATO DECINE DI TONNELLATE DI SCARTI INQUINANTI. TRA I SOCI L’EX MINISTRO DELL’AMBIENTE E LA SORELLA 
LA PERIZIA Due escavatrici a caccia della presunta discarica, le analisi affidate a un pool di esperti. La difesa: “Esposti anonimi, siamo corretti”
di Giuseppe Lo Bianco Siracusa L a Procura di Siracusa invia le ruspe nell’azienda di famiglia dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo, un colosso nazionale della produzione di tubi in vetroresina, sospettata, per abbattere i costi dello smaltimento dei rifiuti, di avere nascosto nell’area aziendale una vera e propria discarica abusiva, silos da 10 tonnellate con dentro resina catalizzata, diluenti e scarti di lavorazione dotati di un eccezionale potenziale inquinante. Pericolosi rifiuti speciali che hanno indotto il procuratore Paolo Giordano e il pm Martina Bonfiglio a iscrivere nel registro degli indagati con l’ipotesi di reati ambientali i nomi di alcuni responsabili della Ved srl, tra i cui soci figurano le sorelle Stefania e Maria Pia Prestigiacomo. DOPO LE POLEMICHE sul ‘’via libera’’ offerto sette anni fa dal ministero dell’Ambiente all’Il - va di Taranto nonostante l’ac - certata capacità inquinante (e la scoperta di un contributo di 5.000 euro consegnato da Fabio Riva per l’organizzazione di un convegno della Fondazione dell’ex ministro), nuovi sospetti investono la Prestigiacomo, questa volta chiamata in causa per un presunto inquinamento dell’azienda di famiglia. Dopo avere sequestrato l’area (e parte dello stabilimento) nell’aprile scorso, la Procura imprime una svolta alle indagini avviate da oltre dodici anni e concluse una prima volta nel 2004 con una richiesta di archiviazione del pm Maurizio Musco. Sono stati due nuovi esposti e l’acquisizione di nuove testimonianze a indurre i magistrati a vederci chiaro proprio nel cuore dell’azienda, con l’invio di due ruspe che da venerdi scavano nell’area aziendale sotto gli occhi del consulente nominato dalla Procura, un docente universitario di l’azienda di avere avvelenato numerosi capi di bestiame che si nutrivano di erba contaminata. Le proteste, è la tesi dell’in - chiesta giudiziaria, avrebbero indotto i responsabili aziendali a smaltire ‘’in proprio’’ i pericolosi rifiuti scavando la discarica all’interno dello stabilimento di cava Sorciaro, a Priolo. Dopo avere ascoltato numerose testimonianze, nel 2004 il Ingegneria dell’Università di Catania, degli esperti dell’Ar - pa e della polizia giudiziaria. “Abbiamo disposto i sondaggi del terreno – dice il procuratore Paolo Giordano – ma ci vorrà ancora del tempo prima che gli accertamenti vengano conclusi’’. SECONDO ALCUNI testimoni per abbattere i costi prima del 2000 la Ved avrebbe conferito i rifiuti speciali a un autotrasportatore di Priolo, che avrebbe utilizzato come discarica illegale un’area contigua all’azienda che si allunga verso il mare. Una zona in cui andavano a pascolare le proprie greggi i pastori che accusarono pm Maurizio Musco chiese l’archiviazione dell’inchiesta, non ravvisando alcun reato. L’inchiesta venne riaperta nell’aprile scorso, quando parte dello stabilimento venne sequestrato su ordine della Procura, che aveva ricevuto nuovi input investigativi, due circostanziati esposti che aggiungevano nuovi particolari sullo smaltimento dei rifiuti. In quell’occasione la sorella dell’ex ministro, Maria Pia Prestigiacomo, dichiarò: “Tut - to scaturisce da una denuncia anonima. Noi abbiamo operato sempre correttamente e siamo sereni rispetto a questo accertamento in corso da parte degli investigatori’’. Gli esiti delle indagini, dalla presenza sottoterra dei silos con gli scarti di lavorazione inquinanti ai risultati sulla contaminazione del terreno, saranno noti entro qualche settimana. il fatto quotidiano 1 febbraio 2015

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