domenica 22 febbraio 2015

Allarme terremoti in Oklahoma, 'fracking' sotto accusa Ben 567 scosse in un anno. 'Obama fermi industria petrolifera'

Ben 567 scosse di terremoto in un anno: e' il triste primato dell'Oklahoma, nel cuore degli Stati Uniti, dove cresce la paura e la rabbia della popolazione contro l'industria petrolifera e dell'estrazione del gas. Nel mirino soprattutto la tecnica del 'fracking', che consiste nel fratturare la roccia attraverso la pressione dell'acqua. Una tecnica che scatena movimenti sismici e che - avvertono da tempo gli scienziati - prima o poi potrà scatenare anche terremoti molto forti e potenzialmente mortali.

Nello stato che si trova nella regione delle Grandi Pianure oramai la terra trema quotidianamente. Nelle ultime 24 ore sono state registrate e avvertite da una vasta parte della popolazione ben tre scosse, abbastanza forti da essere sentite anche nel vicino Kansas. Un prezzo troppo alto da pagare in nome dell'indipendenza energetica sbandierata da Barack Obama, affermano le associazioni ambientaliste che chiedono alla Casa Bianca di porre un freno a un'attività che si sta sempre più sviluppando al di fuori di ogni programma e controllo pubblico.

Sul banco degli imputati c'e chiaramente anche il governo dell'Oklahoma, cosi' come tutti i governi degli Stati in cui il 'fracking' avanza, accusati di non fare a sufficienza per affrontare il problema. Rinunciando - almeno finora - a quella stretta che in molti ritengono necessaria. Anche se l'industria petrolifera rappresenta in Stati come l'Oklahoma la principale attività economica e la principale fonte di guadagno e di occupazione (un posto di lavoro su cinque).
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