giovedì 22 gennaio 2015

Per il WWF l’immissione di animali «pronta caccia» ha fornito loro cibo Volpi ghiotte di selvaggina «infastidiscono» i cacciatori

E INTANTO GLI AMBITI TERRITORIALI
DI CACCIA SPENDONO 100 MILA EURO
L’ANNO PER FAGIANI E LEPRI
DI ELISA FIORE
«Achi nuocciono le volpi?».
E’ l’interrogati -
vo che il WWF per la
Natura, sezione di Latina, si è
posto all’indomani della stesura
della determina con cui il dirigente
della Provincia di Latina,
Domenico Tibaldi, nel dicembre
scorso, ha autorizzato l’uso dei
cani per la caccia alla volpe dal 1al 31 gennaio 2015. Un mese di
mattanza per quella specie animale
considerata per molto tempo
«tra gli animali nocivi» assieme
a Lupi, Lontre e Aquile. Ricorda
il WWF. ma mentre queste
si sono salvate dall’onta loro no.
Ed allora: quali e quanti danni
stanno procurando queste volpi
sul territorio pontino? E da chi
sono stati quantificati? Queste
solo alcune delle domande più
scontate cui sarebbe opportuno
dare risposte. Sebbene una spiegazione
il WWF già ce l’ha. Visto che aree liberate dalla presenza di
volpi presto vengono ricolonizzate
grazie alla rapidità con cui la
specie si riproduce. Nonostante
sia peraltro già inserita nel calendario
venatorio regionale il suo «
ricambio» di popolazione è pari
al 70%, a patto che - sottolinea il
WWF - le risorse alimentari siano
abbondanti. L’esplosione demografica
sarebbe dunque dettata
da una sola risposta: lo squilibrio
ecologico imposto ai
territori grazie all’immissione di
selvaggina “pronta caccia”. Bestiole
avvezze solo alle gabbie.
Incapaci di difendersi dai loro
predatori naturali. Le volpi appunto,
per le quali le circa 600
lepri introdotte ogni anno dagli
Ambiti territoriali di caccia di
Latina 1 e 2 assieme agli oltre
4.000 fagiani, si trasformano in
un lauto banchetto a costo energetico
zero. Per le pingui volpi
così come per i pigri lupi, isolati
o in branchi, o per quelle mute di
cani randagi che non trovano pace.
Come limitare allora il danno
e le scorribande festaiole di questi
esemplari? La strada indicata
dal WWF di Latina appare assennata
e realistica, dal momento
che l’organizzazione ambientalista
invita ad un’attenta riflessione
«sulle attuali modalità di immissione
della selvaggina, un intervento
che ogni anno viene reiterato
dagli ATC con una spesa
media di oltre 100 mila euro».
Una cifra considerevole se paragonata
al marginale danno che le
«odiate» volpi compiono aggredendo
i pollai disseminati nella
provincia. Città incluse. IL QUOTIDIANO - Giovedì 22 Gennaio 2015
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Latina

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