Il
Comune si accorge di aver ricevuto gratis un’area che era già sua
Premio
di volumetrie per un lotto espropriato e poi «riciclato»
DI
ALESSANDRO PANIGUTTI
Carte
false per ottenere una
concessione
disperata, e il
Comune
ci casca come un
pivello,
complici due o tre rogiti
notarili
anche quelli viziati da una
meravigliosa
imprecisione.
Il
caso dei lavori di realizzazione
di
un condominio in uno spicchio
di
verde pubblico in via
Quarto
scala un altro gradino verso
il
pianerottolo dello scandalo,
peraltro
già oggetto di un’inchie -
sta
giudiziaria. In Piazza del Popolo
si
sono accorti che l’impresa
Costruzioni
Generali ha spacciato
come
suo un lotto di terreno
che
invece è di proprietà del Comune
di
Latina, e che la stessa
impresa,
con atto notarile, ha ceduto
gratuitamente
al Comune
quel
pezzo di terreno per riceverne
in
cambio la possibilità di
realizzare
altrove le volumetrie di
pertinenza
dell’area ceduta.
Alla
vigilia del rilascio del permesso
a
costruire, che porta la
data
del 20 ottobre 2014, gli uffici
comunali
dell’Urbanistica avevano
anche
provveduto a certificare
la
destinazione d’uso di ciascuno
dei
tre lotti che la Costruzioni
Generali
si apprestava a cedere
gratuitamente
al Comune per accedere
alla
perequazione, come
previsto
dalla variante al Ppe del
quartiere
R-3.
Ma
nessuno si è mai accorto,
fino
all’altro ieri, che la particella
133
del Foglio 171 del Comune di
Latina
è stata espropriata nel
1981,
pagata ai proprietari con
241.200
lire, e regolarmente trascritta
come
bene di proprietà del
Comune
di Latina. E gli atti di
que
ll’esproprio sono regolarmente
custoditi
presso gli uffici
comunali,
come testimonia il fatto
che
ieri mattina quei documenti
erano
a disposizione dei consiglieri
nella
seduta della Commissione
Trasparenza.
Stando
a quanto si legge nel
provvedimento
di annullamento
in
autotutela della concessione,
firmato
l’altro ieri dall’architetto
Monti
(lo stesso che aveva rilasciato
il
permesso a costruire), la
circostanza
del lotto «invendibile
»
sarebbe emersa nel corso di
un
approfondimento istruttorio
propedeutico
alla resistenza in
giudizio
contro il ricorso al Tar
presentato
dai residenti di via
Quarto
che chiedono la sospensiva
della
concessione edilizia rilasciata
alla
Costruzioni Generali.
Sarebbe
interessante capire come
mai
quelle carte non sono mai
venute
fuori durante l’istruttoria
per
il rilascio del permesso a
costruire,
e soprattutto perché
non
se ne trovi traccia nelle relazioni
e
negli elaborati che hanno
accompagnato
il lavoro dei quattro
tecnici
incaricati di redigere la
variante
al Ppe del quartiere
Prampolini.
Senza aggiungere la
straordinaria
svista che ha tratto
in
errore due notai: il primo ha
trasferito
dalla Effebì alla Costruzioni
Generali
un lotto di terreno
che
invece è di proprietà del Comune
di
Latina; il secondo ha
trasferito
dalla Costruzioni Generali
al
Comune di Latina un bene
che
era già del Comune di Latina.
Non
è Paperissima, e nemmeno
un
film di Totò, purtroppo è l’am -
ministrazione
comunale di Latina.
E
se questo è il tenore degli
atti
che accompagnano il capillare
lavoro
di revisione urbanistica
del
territorio portato avanti a colpi
di
varianti slegate una dall’al -
tra,
allora è il caso di ritenere che
gli
esposti, le denunce e i procedimenti
in
corso non siano il
frutto
di azioni pretestuose ma
piuttosto
l’effetto di una gestione
amministrativa
scellerata.
Dopo
l’annullamento della concessione
è
arrivata anche l’ordi -
nanza
di sospensione immediata
dei
lavori nel cantiere di via Quarto.
Quello
che manca per chiudere
il
cerchio è adesso la sospensione
di
qualche ufficio, e perché
no,
del sistema che orbita intorno
a
Piazza del Popolo.
VENTURA
MONTI
IL
DIRIGENTE
DEL
SETTORE
EDILIZIA
PRIVATA
ANNULLA
LA
CONCESSIONE
RILASCIATA
A
RICCARDO
IL
QUOTIDIANO - Sabato 17 Gennaio 2015
Latina
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