giovedì 22 gennaio 2015

Inceneritore, De Luca condannato: scatta la sospensione da sindaco

Un anno per abuso d’ufficio e interdizione: ora si applica la legge Severino
Il sindaco di Salerno: «Io come De Magistris, non mollo nulla». Contro la sospensione ricorrerà al Tar

SALERNO - Vincenzo De Luca è stato condannato a un anno di reclusione (ma non c’è alcun effetto perché la pena è sospesa) con l’interdizione dai pubblici uffici , per abuso d’ufficio, nel processo sul termovalorizzatore di Salerno. La sentenza è stata letta alle 19.15 di questa sera dal presidente Ubaldo Perrotta della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno. Domattina sarà anche trasferita a Roma, al ministero dell’Interno, la documentazione per l’applicazione della legge Severino: De Luca sarà sospeso dalla carica di sindaco. E’ caduta invece l’accusa di peculato. Analoga condanna anche per gli altri due imputati: Alberto Di Lorenzo e Domenico Barletta, dirigenti del Comune di Salerno. La sentenza, almeno dal punto di vista giudiziario, non ha alcuna ricaduta sulla candidatura alle regionali di De Luca. Sul fronte politico, invece, ora si apre la discussione interna al Pd.
De Luca: «Io come de Magistris, non mollo nulla»
Lo aveva annunciato al Corriere del Mezzogiorno e così conferma, con la sola condanna per abuso (non il peculato) De Luca va avanti: «Io non ho nessuna intenzione di mollare nulla. Da oggi comincia una grande battaglia di civiltà», dice il sindaco di Salerno, «si prospetta, credo, una ripetizione della vicenda del sindaco di Napoli. Mi auguro che questa vicenda sia assunta sul piano nazionale, in primo luogo dal Pd, come l’occasione per una grande battaglia a difesa delle persone perbene, degli amministratori che dedicano una vita al bene pubblico, e sono costretti a vivere un calvario. Mi auguro che le carte processuali siano rese pubbliche, siano lette da tutti, in tutte le sedi; che si sviluppi una discussione pubblica; che si ragioni a voce alta su cosa è diventato il “diritto” in Italia». Il sindaco già da tempo invita il Pd in particolare ad accendere i riflettori sulla sua vicenda. De Luca auspica poi che «l’Anci decida di esistere, a tutela della dignità, delle funzioni e dell’autonomia di sindaci e amministratori che non rubando, non disamministrando e mantenendo un rigore spartano, sono tuttavia carne damacello nell’indifferenza generale». Entrando nel merito della vicenda processuale sottolinea che «l’accusa verteva sulla nomina del Project manager da parte mia, in qualità di commissario di governo per un termovalorizzatore nel 2008. Tale nomina, come risulta dagli atti processuali, mi fu richiesta dal Rup (responsabile unico del procedimento). L’accusa ha sostenuto che bisognava nominare un “coordinatore” e non un Project manager in quanto quest’ultima figura non è in uso nella pubblica amministrazione».
L’udienza
In mattinata c’erano stati gli interventi dei legali del collegio difensivo e la controreplica del pm, Roberto Penna, che aveva ribadito la sua richiesta di condanna a tre anni per De Luca contestando soprattutto il peculato oltre che l’abuso d’ufficio. Il magistrato ha puntato l’attenzione soprattutto sulla nomina di Alberto Di Lorenzo, ritenuta dall’accusa «illecita» oltre che non opportuna perchè «non aveva i titoli di laurea per quell’incarico».
Enzo Napoli vicesindaco fresco di nomina
Vincenzo De Luca era già corso ai ripari in vista della doppia scure giudiziaria che pendeva sul suo capo: la sentenza per il termovalorizzatore e, domani, l’udienza per la decadenza in Corte d’Appello. Infatti, il sindaco in mattinata aveva cambiato l’assetto dei vertici amministrativi del Comune nominando vicesindaco Enzo Napoli, il suo capostaff e uomo fidato all’interno degli assetti politici del Pd. L’ex esponente del Psi ha preso il posto di Eva Avossa. Che però è rimasta in giunta come assessore alla Pubblica Istruzione. Ha lasciato, invece, Enzo Maraio, assessore al Turismo, che per far posto a Enzo Napoli si è dovuto dimettere. De Luca l’ha però recuperato nel suo staff per le regionali. Anche perché l’ex assessore sarà candidato al consiglio. «Ho rassegnato ufficialmente le dimissionida assessore al Turismo - ha detto Maraio - per concentrarmi sulla mia candidatura alle elezioni regionali. Colgo l’occasione per ringraziare il sindaco De Luca per questa straordinaria esperienza. Sono pronto ad affrontare una nuova sfida». «In relazione alle prossime scadenze istituzionali della Campania, e alla prevedibile intensificazione delle mie iniziative in ambito regionale, ho chiesto a Enzo Maraio di assumere una responsabilità politica più generale al mio fianco nell’ambito del mio staff - ha detto De Luca - l’esperienza, l’equilibrio, le capacità di relazioni umane di Enzo Napoli garantiranno una presenza quotidiana e il non rallentamento del lavoro amministrativo. Alla collega Eva Avossa vengono attribuite anche le responsabilità relative all’edilizia scolastica, oltre a quelle già ricoperte».
La sospensione, l’avvocato: «Ricorreremo al Tar»
La condanna del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca a un anno di reclusione per abuso di ufficio avvia le procedure per l’applicazione della legge Severino e la sospensione dello stesso De Luca dalla carica di sindaco. Gli atti del processo - si apprende dal legale di De Luca, Paolo Carbone - saranno inviati domani alla Prefettura, titolare del procedimento per l’applicazione della legge Severino. «La decisione di sospensione di De Luca dalla carica di Sindaco - spiega Carbone - spetta al Prefetto di Salerno. Noi andremo avanti e comunque ricorreremo al Tar per chiedere di sospendere o annullare gli effetti del provvedimento di sospensione adottato dal Prefetto. A questo punto è tutto nelle sue mani» o di chi ne svolge le funzioni, dal momento che la Prefettura di Salerno è al momento priva di titolare. Nei giorni scorsi infatti il Prefetto di Salerno, Maria Gerarda Pantalone, è stata nominata a capo della Prefettura di Napoli, incarico nel quale si è insediata lunedì scorso.
Salerno come Napoli
A Salerno si sta quindi profilando una situazione simile a quella venutasi a creare nei mesi scorsi a Napoli dove, in seguito alla condanna per abuso di ufficio nel processo «Why Not», il sindaco Luigi de Magistris è stato sospeso dalla carica di primo cittadino dal Prefetto di Napoli Francesco Musolino, in applicazione delle norme della legge Severino. De Magistris ha impugnato il provvedimento del Prefetto davanti al Tar che ne ha sospeso l’effetto inviando gli atti alla Corte Costituzionale per l’esame di alcune delle norme della stessa legge Severino.
Bassolino: «Mi dispiace». E Caldoro lo vuole nella competizione
Antonio Bassolino commenta su Twitter la condanna per abuso di ufficio del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca con un «Mi dispiace molto», così scrive l’ex governatore della Campania commentando un tweet ANSA che rende nota la sentenza. E il governatore Stefano Caldoro cinguetta: «Condanna De Luca. Vale il principio garantista, si trovi una soluzione perché possa partecipare alle competizioni elettorali». Il presidente della giunta regionale campana dovrebbe altrimenti misurarsi nella prossima competizione col più temuto Andrea Cozzolino. Il Pd sembra spaccarsi sul caso De Luca, il rinvio delle primarie, per altro, sembrava aspettare proprio i due giudizi che pendevano (uno ancora pende) sul sindaco di Salerno. Poi in tarda serata la nota della segreteria campana dei democratici: «Nel rispetto dell’azione della magistratura la segreteria regionale del Pd della Campania esprime solidarietà al sindaco Vincenzo De Luca».
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