domenica 4 gennaio 2015

Beffa a Pontinia dopo la sentenza della Corte dei Conti Scandalo Trasco, risarcimento aggirato

RISARCIMENTO impossibile
per le casse del Comune di Pontinia
dopo la sentenza della Corte
dei Conti del 2011 sul caso Trasco.
I magistrati contabili avevano condannato
dieci persone, tra amministratori
ed ex amministratori a
risarcire l’ente per oltre 830 mila
euro. Il tutto, per una serie di
assunzioni nella municipalizzata
che hanno fatto schizzare alle stelle
i costi del personale rendendoli
insostenibili e causando così un
ammanco nei bilanci comunali cui
ha fatto seguito la maxi condanna
dei magistrati contabili. Ad oggi,
solo alcuni hanno versato il dovuto
nelle casse pubbliche e all’ap -
pello mancano ancora più di 400
mila euro. Così gli uffici competenti
hanno provveduto a emettere
i relativi ruoli coattivi per procedere
alla riscossione delle somme.
Partecipate
spericolate,
il «conto»
per il welfare
ECONOMIA
A R R I VA N O al capolinea i
conti delle società a partecipazione
pubblica e non ci sono
solo Latina Ambiente o Acqualatina
ma anche le altre microaziende
che non solo non
hanno raggiunto l’obiet tivo
originario di ottimizzare i servizi
pubblici, ma adesso gravano
sul welfare. Infatti (e giustamente)
i lavoratori che vengono
posti in mobilità, licenziati
o semplicemente «tagliati».
Queste società hanno agito secondo
standard privatistici nelle
assunzioni e nelle consulenze
e quando hanno dovuto rivedere
il budget ci sono stati tagli
«dolorosi» sul personale. Ma
tecnicamente non si può parlare
di crisi di produzione come
invece è il caso di imprese
private alle prese con il libero
mercato. Così i lavoratori delle
spa pubbliche che vengono inseriti
nei percorsi degli ammortizzatori
sociali sono il
frutto di scelte finanziarie errate
fatte, insieme, da soci pubblici
e privati.

il quotidiano di Latina 4 gennaio 2015

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