martedì 30 dicembre 2014

Verdi, per l'Ambiente 2014 anno nero come il petrolio Bonelli-Zanella,da governo provvedimenti pericolosi e aggressivi

 ''L'anno 2014 che si sta chiudendo è stato un anno nero per l'ambiente, nero come il petrolio. Con la motivazione della crisi economica sono stati approvati provvedimenti pericolosi e aggressivi nei confronti dell'ambiente, dell'economia verde e della salute dei cittadini.'' È quanto dichiarano i co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli e Luana Zanella, che criticano il decreto Ambiente, lo 'spalma incentivi' e lo Sblocca Italia.

Nel decreto Ambiente n.91/2014 ''il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti demolisce in tre mosse il principio chi inquina paga'', dicono i due ecologisti, secondo cui sulle bonifiche si è fatto un ''regalo'' al ministero della Difesa, poiché il decreto ''rende meno restrittivi i valori di contaminazione del suolo per non fare le bonifiche o impegnare meno risorse per fare il risanamento ambientale''. Inoltre, rilevano, per certificare una bonifica l'Arpa competente ha tempo solo 45 giorni, dopo di che scatta il silenzio assenso.

Per Bonelli e Zanella la conferenza Ue sul clima ha portato a raggiungere ''un accordo al ribasso'', mentre il decreto 'spalma incentivi' ha messo in ginocchio, affossandolo, il settore industriale delle energie rinnovabili. Le critiche non mancano anche allo Sblocca Italia, che comporta ''più trivelle per tutti, più inceneritori per tutti e dà via libera al cemento''.

Oltre a questo, concludono i due esponenti dei Verdi, ''il governo ha approvato un decreto legislativo che depenalizza i reati ambientali: dall'abuso edilizio all'avvelenamento del suolo e del sottosuolo, dall'incendio di rifiuti agli scarichi industriali non autorizzati'', e non ha preso provvedimenti per la lotta allo smog, che ''secondo l'Agenzia europea per l'ambiente provoca danni alla nostra economia per 2,5 punti di Pil, pari a 43 miliardi di euro''.

Wwf, da governo buone intenzioni ma male nei fatti
Buone intenzioni sulla difesa dell'ambiente, ma ''nei fatti si difendono interessi speculativi'', con un governo ''incapace di concepire una nuova economia basata su innovazione, efficienza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del capitale naturale''. È questo il bilancio che il Wwf traccia del 2014. ''Il governo a colpi di decreti legge, dal decreto Sviluppo 91/2012 allo Sblocca Italia, si attesta ancora sulla difesa delle rendite di posizione e degli interessi corporativi, spesso solo speculativi - dei petrolieri, dei big dell'industria energetica e dell'incenerimento, dei concessionari autostradali, degli speculatori edilizi - mentre indebolisce le tutele e le valutazioni ambientali derivanti dalla migliore legislazione comunitaria'', dice il Wwf. Per l'associazione ambientalista ''rimangono solo come intenzioni i passi verso la qualità delle scelte, contenuti nei programmi sul dissesto idrogeologico in disegni di legge sui reati ambientali, il consumo del suolo e il collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2014''. Una critica va alla legge di stabilità 2015, ''in cui non viene nemmeno presidiata la tradizionale governance ambientale, a cui è stato assegnato poco più di 253 milioni di euro contro un fabbisogno di 30,4 miliardi'', prosegue il Wwf, secondo cui il semestre europeo è stato ''un'occasione persa''.
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