venerdì 19 dicembre 2014

Rifiuti, gli italiani sono sempre più virtuosi Ma le Regioni rendono ogni sforzo inutile

Negli ultimi anni è calata la quantità di scarti prodotta ed è cresciuta la percentuale di raccolta differenziata. Eppure ancora troppe regioni non riescono a gestire in modo adeguato il ciclo dei rifiuti - Italiani promossi e Regioni bocciate sulla gestione dei rifiuti. Negli ultimi tre anni 
gli scarti si sono ridotti da 31,4 milioni 
di tonnellate a 29,6. Effetto del calo dei consumi, ma anche dell’accortezza dei cittadini e dell’aumento della raccolta differenziata (più 4,6 per cento), sottolinea un rapporto del think tank Waste Strategy.


Il problema, però, è che gli sforzi degli italiani sono vanificati dall’inefficienza delle Regioni. Bollino nero per Calabria, Lazio, Liguria, Puglia e Sicilia, dove il 90 per cento dei rifiuti solidi urbani finisce a ingigantire le discariche, ormai quasi sature. Inoltre, «i termovalorizzatori raramente giungono a costruzione», al punto che finora è stato realizzato meno del 20 per cento del totale degli impianti previsto dai piani regionali.

Risultato? 
«Le “non scelte” dell’Italia», secondo il dossier, «costeranno 15 miliardi di euro da qui al 2030».

A. Mas.

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