martedì 16 dicembre 2014

La Terra dei fuochi porta lo Stato italiano in tribunale: ecco le accuse presso la Corte Europea

http://ildesk.it/newslong.php?id=12893 Presentata l'iniziativa di 61 cittadini e 5 associazioni: i ricorrenti lamentano la violazione del diritto alla salute e del diritto al rispetto della vita privata e familiare. Esame entro il 2015
NAPOLI - Lo Stato italiano va condannato per violazione del diritto alla salute e del diritto al rispetto della vita privata e familiare perché "non ha provveduto a tutelare il territorio dai gravissimi inquinamenti protrattisi per oltre 30 anni". In cifre, sono gli articoli 2 e 8 della Convenzione. Familiari delle vittime e associazioni della Terra dei fuochi hanno presentato ricorso alla Corta Europea dei diritti dell'uomo per vedere. "Il ricorso - spiega don Maurizio Patriciello -  è importate: sono stati umiliati i nostri diritti fondamentali, il diritto a respirare e il diritto alla salute. Lo stesso Istituto superiore di Sanità ha riconosciuto che nelle province di Napoli e Caserta c'è un problema molto serio". Oggi a Roma è stata presentata l'iniziativa che vede 61 cittadini reclamare giustizia. "I roghi non diminuiscono - aggiunge il parroco di Caivano - Se ci sono aziende che operano in regime di evasione fiscale gli scarti devono finire da qualche parte. E la legge è insufficiente: si accontenta di andare ad arrestare il piromane ma non si arriva al mandante di roghi". La risposta dello Stato? "Avevamo chiesto di rafforzare la presenza delle forze dell'ordine, hanno mandato l'esercito, ma anche i militari sono pochi, cosa possono fare su un territorio così vasto? Anche le bonifiche non sono partite". La Terra dei fuochi è ancora all'anno zero, dopo le promesse e gli impegni seguiti ai riflettori sulla catastrofe ambientale e sanitaria. "Lo Stato dichiari i nostri morti vittime delle ecomafie" insiste il sacerdote. "Nell'ordinamento italiano - dichiara l'avvocato Antonella Mascia, che ha scritto il ricorso - il quadro normativo non permette un intervento incisivo. Molti procedimenti si sono prescritti. Non esistono vie di ricorso effettivo per garantire i diritti e un risarcimento dei danni subiti". Il ricorso lamenta anche la violazione dell'articolo 13 della Convenzione, diritto ad un ricorso effettivo. La Cancelleria di Strasburgo ha riunito le istanze dei ricorrenti e delle 5 associazioni in un unico ricorso, il 51567/14 (ricorso Cannavacciulo e altri contro Italia). Entro il 2015 dovrebbe essere portato all'esame della Corte. http://ildesk.it/newslong.php?id=12893

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