sabato 22 novembre 2014

la regione Lazio oltre il ridicolo e l'incapacità La strana storia di Maria Grazia Pompa. Atto di rimozione venti giorni fa, subito dopo la nomina Sospesa, anzi promossa

La dirigente assunta senza concorso diventa vicedirettore dell’Arpa Lazio
DETTAGLI
GIÀ INSERITA
NEL SETTORE
AMBIENTE,
SUOI MOLTI ATTI
SU BORGO
MONTELLO
E GLI IMPIANTI
DI GRAZIELLA DI MAMBRO
Sospesa, anzi rimossa,
anzi promossa. Il destino
professionale di
Maria Grazia Pompa, già
super dirigente della Regione
Lazio finita nel ciclone
generato dalla scandalo delle
promozioni di personale
senza titoli, si è compiuto
nel giro di qualche giorno.
Infatti la scorsa settimana la
Pompa era stata sospesa con
provvedimento del Presidente
della Regione Lazio in
quanto si tratta di uno dei
dieci dirigenti provenienti
d a ll ’Agenzia Parchi promossi
senza alcuna selezione
pubblica e senza i titoli
richiesti. La scelta del Governatore
Zingaretti era arrivata
sull’onda delle polemiche
e in seguito ad una
interrogazione del Movie
mento 5 Stelle. Questi dirigenti
erano stati tutti nominati
dall’ex capo del Settore
Ambiente Raniero De Filippis.
Sono passati appena pochi
giorni e la stessa Maria
Grazia Pompa è stata scelta
dal Presidente Zingaretti
q u a l e v i c e d i r e t t o r e
dell’Agenzia regionale per
la protezione dell’Ambiente
(Arpa). Provvedimento certamente
legittimo ma palesemente
ridicolo. Maria
Grazia Pompa ad ogni modo
segue da tempo i problemi
ambientali in quanto, appunto,
già dirigente assegnato
al Settore Discariche e
Bonifiche. Suo, giusto per
ricordare, l’atto con cui veniva
di fatto dichiarato lo
stato di emergenza per il
conferimento dei rifiuti indifferenziati
che a giugno
scorso ha imposto il blocco
verso la Rida di Aprilia per
superamento del tetto massimo
consentito. In base a
quella disposizione la società
titolare dell’impianto di
trattamento chiuse i cancelli
i Comuni furono costretti a
inviare i camion alla Saf di
Colfelice pagando per trasporto
e conferimento circa
il doppio rispetto al mese
precedente. Si scoprirà più
tardi da una serie di intercettazioni
telefoniche che le
emergenze per i rifiuti non
erano sempre giustificate
ma spesso frutto finale di
tattiche di privati gestori di
discariche e impianti.
L’Agenzia che ora la Pompa
contribuirà a dirigere ha
messo del suo nei ritardi
relativi alle analisi ambientali.
Ha impiegato tre mesi
per inviare i primi controlli
contro i miasmi sprigionati a
Montello e (inoltre) non si è
mai accorta di un trucco
banale utilizzato dai gestori
per dribblare l’esito delle
analisi, ossia mescolare
molta acqua al percolato e
così tutte le sostanze tossiche
vengono diluite e i test
sui pozzi sono sempre stati
«piuttosto buoni». L’Arpa
non se ne è accorta ma il
tecnico del Tribunale sì. E
dopo appena un paio di sopralluoghi.
Strano, ma vero.
E ora anche documentato.
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IL QUOTIDIANO - Giovedì 20 Novembre 2014
Latina 9

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