Si è appena conclusa la settimana d'azione di Greenpeace contro la pesca eccessiva.
Migliaia di cittadini e attivisti di oltre 20 Paesi di cinque continenti del mondo lanciano un allarme: la pesca eccessiva ci sta danneggiando, minaccia i nostri mari ma anche i nostripescatori e le loro famiglie, perché senza pesci non c'è futuro.
![](http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/photos/ocean/2014/rwfish.jpg)
Oggi oltre il 10 per cento delle popolazioni mondiali dipende dalla pesca per il proprio sostentamento ma recenti studi scientifici hanno evidenziato che il 90 per cento deglistock ittici mondiali è pienamente o eccessivamente sfruttato e serve pertanto stabilire deilimiti alla pesca e regole efficaci per garantire il recupero degli stock ittici ormai al collasso.
Tanti pescatori artigianali, le loro famiglie e le comunità costiere si sono uniti a Greenpeace per chiedere di ambiare rotta e dare un futuro alla piccola pesca. Tra questi anche tantipescatori artigianali delle marinerie toscane di Talamone, Santo Stefano e Marina di Grosseto, testimoni anche loro del declino che sta colpendo il mare e la loro stessa professione.
La settimana d'azione segue di pochi giorni il lancio del Rapporto "Monster Boats, flagello dei mari", in cui abbiamo denunciato i venti mega pescherecci, che per dimensioni e metodi di pesca sono tra i più distruttivi della flotta europea che sfruttano eccessivamente le risorse marine ed esportando la pesca eccessiva in tutti i mari e gli oceani del mondo. Ma oltre al mare, ai fondali e alle risorse ittiche, questi mega pescherecci danneggiano anche ipiccoli pescatori artigianali che utilizzano metodi di pesca sostenibili e rappresentano la stragrande maggioranza della flotta peschereccia europea.
Spetta ora ai decisori politici e ai ministri della pesca dell'UE rispettare gli impegni presi e recentemente siglati dalla Riforma della Politica Comune della Pesca e garantire la fine della pesca eccessiva e il sostegno ai pescatori che hanno un basso impatto sull'ambiente.
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