mercoledì 26 novembre 2014

Borgo Montello Racket dei rifiuti: sette arresti per il risanamento delle discariche

Falso ideologico, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata: nuove ombre sulla gestione dei rifiuti nel capoluogo pontino ad opera del gruppo milanese Green Holding

di Michele Marangon LATINA - Secondo atto dell’inchiesta sugli illeciti commessi nell’ambito della gestione di una delle più grandi discariche del Lazio, quella di borgo Montello a Latina, gestita dalla società Indeco a sua volta appartenente al gruppo milanese Green Holding della famiglia Grossi. La polizia ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di alcuni dirigenti della holding lombarda ipotizzando una truffa ai danni della Regione Lazio e dei comuni che conferiscono nella discarica pontina poiché, avvalendosi di aziende interne al gruppo, avrebbero gonfiato i costi di esercizio facendo determinare alla Regione tariffe più alte per il conferimento in discarica.

Costi e tariffe gonfiate
fe gonfiate Il meccanismo truffaldino viene così spiegato dalla questura:«Atteso che Il gestore della discarica, in questo caso la Indeco srl , alla presentazione della domanda di autorizzazione è tenuto ad elencare i costi per l’avvio, l’esercizio e la chiusura della discarica, al fine di consentire alla Regione Lazio la determinazione di una tariffa congrua, è stato accertato nel corso delle indagini una sovrastima dei costi per noleggio dei mezzi d’opera necessari allo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Borgo Montello».
Mezzi affittati tra società dello stesso gruppo
«L’amplificazione fittizia dei costi - fa sapere la questura - ha determinato una quantificazione della tariffa maggiore rispetto a quella che sarebbe stata applicata ove fossero stati computati i costi reali, con conseguente danno per i Comuni conferenti. Le società locataria dei mezzi d’opera ad Indeco srl è risultata la Alfa Alfa srl., il cui presidente del consiglio di amministratore è Simona Grossi mentre il fratello, Andrea, è risultato consigliere delegato».
Intrecci societari
Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Latina e coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo pontino hanno messo in evidenza un articolato meccanismo messo in piedi dal management del Gruppo Green Holding con la complicità degli amministratori di un’altra società del medesimo gruppo industriale (la Alfa Alfa ), riconducibile a sua volta alla famiglia Grossi tramite di altre società del gruppo milanese ( Adami srl e la Raps sas ) tale da indurre la regione Lazio in errore nella determinazione della tariffa d’ingresso del rifiuto in discarica.
Discarica, ampliamento sospetto
L’autorità giudiziaria ha disposto anche il sequestro delle quote sociali della società Indeco srl mentre é stata delegata alla Polizia Giudiziaria l’acquisizione presso gli uffici della Regione Lazio delle polizze fideiussorie dovute da Indeco a tutela degli impegni finanziari riguardanti la gestione post-mortem del Bacino S4 tenendo conto che quest’ultimo è stato autorizzato ad un innalzamento che ha consentito di abbancare ulteriori 600 tonnellate circa (per un totale di 2.610.800 tonnellate), con conseguente importo da garantire pari a circa 36 milioni di euro. Michele Marangon
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_novembre_26/racket-rifiuti-sette-arresti-il-risanamento-discariche-d5535f8a-7550-11e4-b534-c767e84e1e19.shtml

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