sabato 4 ottobre 2014

Spiagge accesso al mare negato nel parco nazionale del Circeo da Tribunale Comune di Sabaudia citato da un’associazione per la tutela dei disabili

Sabaudia, la causa al culmine di una lunga querelle sugli accessi al mare

DI FEDERICO DOMENICHELLI
Depositato in tribunale il ricorso
promosso da Fabrizio
Ghiro, presidente
de ll ’associazione «Beatrice» e
dall’associazione «Luca Coscioni
». Ad essere citato in giudizio è il
Comune di Sabaudia per la ben
nota vicenda degli accessi in spiaggia
«impossibili» per le persone
diversamente abili. In oltre trenta
pagine, i ricorrenti, difesi dall’av -
vocato Alessandro Gerardi, ripercorrono
l’intera vicenda che ha origini
lontane nel tempo e che sembrava
essere arrivata ad un punto di
svolta nell’estate del 2013. Circa un
anno fa, difatti, a seguito di un
incontro tra Fabrizio Ghiro e il
sindaco Maurizio Lucci, era stata
ipotizzata la creazione di una spiaggia
priva di barriere architettoniche
sul lungomare di Sabaudia, caratterizzato
invece da passerelle e accessi
sulla spiaggia «strutturalmente
inidonei» per le persone diversamente
abili. Una presa di posizione,
quella del primo cittadino, alla luce
anche dell’istituzione di una spiaggia
dedicata ai cani e autorizzata in
via sperimentale nel 2013 e nel
2014 senza alcun bando, per cui
con affidamento diretto. E ciò sarebbe
potuto avvenire anche per la
spiaggia per disabili, ma così non è
stato. Il progetto per lo stabilimento,
caratterizzato da strutture amovibili,
era stato presentato il 25
novembre 2013 e la scelta era ricaduta
su un tratto di spiaggia in
passato riservata ai diversamente
abili con tanto di passerella e pedana,
ma che poi, per ragioni ignote,
è sparita nel nulla facendo posto
alle file di ombrelloni dei privati. In
seguito ai vari incontri, si erano già
delimitati in zona sei parcheggi
riservati ai disabili (spesso e volentieri
occupati da chi non ne avrebbe
il diritto) e alla fine, però, nulla è
stato fatto fuorché la passerella realizzata
in quel punto a fine agosto a
spese del Comune di Sabaudia,
opera che secondo i ricorrenti sarebbe
«assolutamente inidonea a
garantire l’accesso alla spiaggia e al
mare per i disabili». Per cui di fatto
a Sabaudia non esisteva e non esiste
tutt’oggi uno stabilimento fruibile
alla persone diversamente abili,
sebbene la sua presenza sia uno dei
requisiti per l’ottenimento della
Bandiera Blu, e la sua realizzazione
continua a rimanere un bel progetto
esistente solo sulla carta. Tale condotta
si legge nel ricorso - «comprime
inevitabilimente il diritto
all’eguaglianza, alla non discriminazione
» di Fabrizio Ghiro in quanto
persona diversamente abili e ovviamente
di tutte le altre persone
disabili. E proprio su questo aspetto
è focalizzato il ricorso, volto a ottenere,
oltre ad un risarcimento danni
complessivo quantificato dai ricorrenti
in 26 mila euro, la cessazione
della «discriminazione» attraverso
la pronta realizzazione (entro e non
oltre tre mesi) di ogni opera che
garantisca il diritto alla mobilità
delle persone disabili rendendo loro
possibile la fruizione del lungomare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL QUOTIDIANO - Martedì 30 Settembre 2014

20 Pontinia Sabaudia Circeo

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