giovedì 23 ottobre 2014

scandalo rifiuti Borgo Montello L’inchiesta su Ecoambiente: già al lavoro i consulenti della Procura Benefit e tariffe sospette


Nel mirino i corrispettivi ambientali da versare a comuni e regione
I consulenti nominati dalla Procura
sono già alle prese con i documenti
sequestrati l’altro ieri nella sede
di Ecoambiente in Corso della Repubblica
su disposizione del sostituto Luigia
Spinelli, lo stesso magistrato che
ha recentemente chiesto ed ottenuto
l’arresto di sei persone all’esito di una
inchiesta condotta sulle attività di Indeco,
la società che come Ecoambiente
gestisce una discarica nel sito di via
Monfalcone a Borgo Montello.
I due commercialisti Percuoco e
Sillano, insieme ad un ingegnere
ambientale, nella veste di Ctu, dovranno
fornire agli inquirenti una
serie di delucidazioni sulle attività
di Ecoambiente, in particolare sul
fronte della gestione dei fondi post
mortem destinati alle opere di bonifica
delle discariche esauste (è su
questo versante che sono scivolati i
vertici di Indeco con l’accusa di
peculato), sulla gestione dei benefit
ambientali (le somme destinate ai
comuni e alla Regione in base al
tonnellaggio di rifiuti stoccati) e
sulla congruità delle tariffe applicate
ai conferenti. Un lavoro complesso
che richiederà ai consulenti uno
sfrozo di verifica sull’attività degli
ultimi anni, dal momento che la
materia è stata spesso soggetta
all’introduzione di nuove norme e
adeguamenti tariffari, nonché a improvvisi
mutamenti aziendali connessi
alle nuove autorizzazioni concesse
dalla Regione Lazio.
Sul fronte dei fondi post mortem
l’amministratore delegato di
Ecoambiente, l’ingegner Pierpalo
Lombardi, ha già avuto modo di
dichiarare pubblicamente che
l’azienda avrebbe le carte in regola
e che quei fondi sono depositati sui
conti correnti della srl, come impone
la legge.
Per quanto riguarda il benefit ambientale,
questo equivale a circa il
10% della tariffa per tonnellata di
rifiuto e i riscontri sulla effettiva
consistenza delle somme si possono
agevolmente ricavare dal controllo
dei contratti e delle fatturazioni con
i fornitori, materiale documentale
che gli uomini del questore De Matteis
hanno già acquisito nel corso
della perquisizione di martedì scorso.
C’è infine il capitolo delle tariffe,
che per quanto riguarda i rifiuti
solidi urbani provenienti dai comuni
sono regolate dalla Regione e soggette
a variazioni legate a logiche di
mercato. Attualmene il costo del
conferimento in discarica si attesta
nell’ordine di circa 110 euro per
tonnellata. Su questo fronte Ecoambiente
ha però quasi azzerato l’atti -
vità, da quando una direttiva europea
ha fatto espresso divieto di conferire
in discarica i rifiuti cosiddetti
tal quali, ovvero non sottoposti a
differenziazione. Già dallo scorso
anno quel tipo di rifiuto, che costituisce
la maggior quota della raccolta
nei comuni, viene conferito in
impianti di trattamento per la separazione
biologica e meccanica, e
soltanto il residuo viene poi trasferito
in discarica. Attualmente Ecoambiente
ha quasi esclusivamente rapporti
con i privati, e in questo caso il
prezzo delle tariffe è libero. peraltro
la società di via Monfalcone
dall’agosto 2013 ha deciso di non
accogliere i residui del trattamento
Tmb effettuato dalla Rida di Aprilia,
dove vengono conferiti i rifiuti del
Comune di Latina, perché ritiene
che non siano a norma.
Una materia molto articolata che
terrà occupati a lungo i consulenti
della Procura, che per ora si muovo
sull’ipotesi di reato del peculato,
ovvero sulla eventualità che l’azien -
da sotto indagine possa avere indebitamente
trattenuto somme destinate
alle pubbliche amministrazioni
o alle operazioni di bonifica delle

discariche esaurite. il quotidiano di Latina 23 ottobre 2014

Nessun commento:

Posta un commento