giovedì 23 ottobre 2014

Indeco, ecco chi non ha visto, scandalo rifiuti sempre protagonista la regione Lazio

il quotidiano di Latina 21 ottobre 2014
L’eredità di Luca Fegatelli, un nuovo responsabile esterno e molti errori nel caso Montello
L’Area Rifiuti della Regione è un ginepraio di dirigenti e nessuno ha controllato
SCENARI
LE VERIFICHE
DELLA PROCURA
POTREBBERO
LAMBIRE
LA PISANA
ED ECOAMBIENTE
Tra due giorni si potrà conoscere
per la prima volta
la versione degli indagati
dello scandalo Indeco che si trovano
agli arresti domiciliari e
che, dunque, verranno sottoposti
ad interrogatorio di garanzia. Ma
nel frattempo ulteriori verifiche
sullo scandalo del mancato accantonamento
dei fondi post
mortem per la discarica potrebbero
estendersi all’Area Rifiuti
della Regione Lazio. Il nome
indica un immenso ufficio di
coordinamento e azioni dell’am -
ministrazione regionale sull’in -
tero ciclo dei rifiuti. Un ginepraio
di competenze, di dirigenti,
funzionari, responsabili di settore,
insomma il «cervello» che
assume ogni decisione su impiantistica,
raccolta, discariche, differenziata, piano di programmazione
e di emergenza, tariffe,
controlli sui documenti. E a questa
maxicentrale operativa creata
circa venti anni fa dall’assessore
a l l’ambiente dell’epoca, Giovanni
Hermanin, è «sfuggito»
che la Indeco srl alla vigilia del
termine di coltivazione della discarica
non aveva a disposizione
i fondi necessari per tenere in
sicurezza la stessa per i 30 anni
successivi come prevede la legge.
Eppure quei fondi erano stati
prelevati dalle bollette dei cittadini.
L’Area rifiuti fino a gennaio
del 2014 è stata nelle mani di
Luca Fegatelli, arrestato
nell ’ambito dell’inchiesta su
Manlio Cerroni che ha provato
come il gruppo dell’avvocato romano
aveva un fortissimo potere
sugli uffici regionali, al punto da
ottenere nel tempo provvedimenti
a proprio favore sulle discariche,
compresa quella di
Borgo Montello dove Cerroni è
presente tramite Ecoambiente, il
secondo gestore degli invasi. In
seguito all’arresto di Fegatelli e
d el l’altro dirigente coinvolto,
Raniero De Filippis, la giunta
Zingaretti e l’assessore all’am -
biente Civita hanno provato a
cambiare un po’ di cose dentro la
famosa «Area Ambiente» e hanno
anche chiamato un nuovo
dirigente esterno, Flaminia Tosini.
E’ quest’ultima che ha dovuto
seguire la conferenza di servizi
per l’autorizzazione Aia a Indeco,
concessa appena un mese emezzo fa, quando cioè era già
stato accertato dalla Questura di
Latina che i soldi per la gestione
post mortem non c’erano. E che
l’autorizzazione Aia si sarebbe
innestata su una situazione complessa,
in un’area inquinata e che
c’erano danni potenziali e attuali
per i cittadini come affermava
l’Arpa, ossia l’organismo tecnico
di controllo ambientale di
derivazione diretta della Regione
Lazio. La scarsissima attenzione
della Regione Lazio è stata sottolineata
e censurata anche dal giudice
che ha firmato i provvedimenti
cautelari per i vertici di
Indeco. Ed è un errore che ancora
non è stato giustificato in alcun
modo dall’Area Ambiente della
Regione, nemmeno dal dirigente
responsabile, appunto Flaminia
Tosini. La quale si trova comunque
ad operare con uno staff che
viene dal passato, molti degli
attuali dipendenti di quel settore
appartengono allo stessa squadra
che fu di Luca Fegatelli e di
Raniero De Filippis. In questo
senso il «ricambio» tentato
dall’attuale amministrazione potrebbe
non essere riuscito o non
essere stato sufficiente, neppure
dopo il cambio nell’ufficio del
super dirigente De Filippis, da
marzo occupato da Bruno Placidi,
già commissario della Regione
al Mof di Fondi. Di fatto la
Regione non è stata in grado di
capire la gravità di quello che
stava succedendo a Montello,
nell’invaso di Indeco. Peraltro
analoga richiesta di Aia e ampliamento
è stata formulata da
Ecoambiente e su questa istanza
la Regione si deve ora pronunciare
non si sa se prima o dopo
aver verificato l’esistenza, anche
in questo caso, dei fondi necessari
alla manutenzione post mortem
del secondo invaso, quello di
Ecoambiente-Cerroni appunto.


I RETROSCENAil quotidiano di Latina 21 ottobre 2014

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