mercoledì 22 ottobre 2014

Convegno "Impianto Solemme: costi, benefici, prospettive" centrale biogas e compostaggio

Monterotondo MarittimoIntervento del gruppo consiliare Insieme per Monterotondo - Sinistra e sviluppo 
Monterotondo: L'impianto Solemme di Monterotondo Marittimo, nell'Alta Maremma grossetana, è a «Rischio di Incidente Rilevante» per esplosione ed incendio. Questo e molti altri aspetti inquietanti sono emersi durante il convegno "L'impianto Solemme: costi, benefici, prospettive", svoltosi nei giorni scorsi al teatro del Ciliegio, su iniziativa del gruppo consiliare di minoranza "Insieme per Monterotondo".
E' la stessa società Solemme, del gruppo ACEA, a denunciare tali rischi nella relazione del progetto di ampliamento dell'impianto di compostaggio da 26 mila tonnellate a 70 mila, ed alla variante per la costruzione di una centrale a biogas da realizzare senza Valutazione di Impatto Ambientale. Il convegno è stato organizzato con finalità prettamente informative nei confronti della popolazione ma anche degli stessi consiglieri comunali, molti dei quali all'oscuro di questo ed altri particolari di basilare importanza; e per garantire una informazione quanto più professionale e indipendente diversi professionisti hanno illustrato le tecnologie e i processi industriali previsti da questo progetto, nonché le normative e procedure che devono garantire dai rischi connessi.
Inoltre è intervenuta Daniela Di Malta a testimonianza della popolazione di Aprilia che subisce le stesse criticità dall'impianto Kyklos, sempre del gruppo ACEA, gemello di Solemme, ed ha ricordato l'incidente in cui hanno perso la vita 2 operai il luglio scorso, determinando il sequestro dell'impianto Kyklos e la denuncia per omicidio colposo dei responsabili della società. Proprio per scongiurare un eventuale incidente similare e per prevenire danni alla salute pubblica ed all'ambiente si è voluto dare una informazione soprattutto tecnica e, sempre dalla cittadina laziale, Giorgio Libralato, consulente delle amministrazioni comunali di Pomezia e Aprilia ha relazionato su aspetti normativi cogenti da realizzare, mentre un altro particolare allarmante è emerso dall'intervento del prof. Roberto Barocci, del Forum Ambientalista Toscano, in merito alla produzione dell'impianto, da sempre sbandierata come 'compost di qualità' mentre invece si tratta di ammendante inquinato da fanghi di cui la stessa Regione Toscana vieta l'utilizzo in agricoltura.
 Un contributo importantissimo è poi venuto da Andrea Modelli, architetto urbanista, consulente della precedente amministrazione per l'analisi del pregresso dal '94, gravato da aspetti di illegittimità per mancati adempimenti verso l'amministrazione comunale. Ha relazionato anche Luca Roggi, consulente per il M5S della Commissione Ambiente della Camera, sulle normative in materia impiantistica, sia italiane che europee, rafforzando la testimonianza di Barocci e confermando che il 'digestato', il prodotto del digestore anaerobico, non può essere utilizzato nei campi coltivati. Sono intervenuti anche Emanuele Turrini ed Elisabetta Menchetti, entrambi consulenti di pubbliche amministrazione, il primo sul trattamento dei rifiuti nel compostaggio, e la seconda su di una sentenza recente che l'ha vista protagonista vincente. Una buona affluenza di pubblico, sia comunale che extra, ha confermato l'interesse per il tema che da vari anni coinvolge sia la popolazione che l'amministrazione comunale sotto i diversi aspetti
burocratici, sanitari e ambientali e sul quale si attendono gli esiti di ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato. Tuttavia per l'amministrazione Comunale era presente solo il sindaco, mentre l'invito era stato esteso a tutti i consiglieri, e così pure erano assenti tutti i cittadini sostenitori dell'attuale amministrazione che già ad agosto aveva rifiutato prima un pubblico confronto sull'argomento e poi la costituzione di una apposita commissione comunale. Paradossale anche l'assenza di un qualche rappresentante di Solemme, parimenti invitata.
Evidentemente assenze imposte da un "ordine di scuderia". Ciò lascia molto perplessi perché, quando si teme una informazione onesta, professionale e disinteressata, c'è evidentemente in ballo qualcosa di opaco e critico anche sul piano legale. Ma, da sempre, gli ignoranti si governano meglio dei cittadini informati e consapevoli.http://www.maremmanews.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=20582

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