domenica 24 agosto 2014

Sabaudia, le ville dei vip sotto inchiesta ABUSI EDILIZI E VARCHI PRIVATI SULLA SPIAGGIA CHE IMPEDISCONO L’ACCESSO LIBERO. INDAGA LA PROCURA DI LATINA


ALL’ITALIANA
Da 60 anni,
molti proprietari di
immobili ottengono
l’ingresso diretto sul
litorale, grazie a un
accordo del 1952
Da una parte ci sono i
vip, dall’altra comuni
bagnanti, e in mezzo una
bega giudiziaria che permette
da sessant’anni a questa
parte ai proprietari di
mega ville di avere diretto
accesso al litorale romano.
Quello di Sabaudia, per la
precisione, preferito ad altre
spiagge da molti vip, da
Francesco Totti a Carla
Fendi (per citarne solo alcuni).
La costa però è anche piena
di maestose residenze, con
tanto di accesso privato alla
spiaggia, finite - come racconta
nelle cronache locali
Repubblica - nel mirino dei
magistrati della procura di
Latina. Le ville in questione
sono otto, di proprietà di
imprenditori (sui nomi c’è il
massimo riserbo), e la magistratura
adesso sta valutando
la possibilità di aprire
i varchi. Non è la prima volta
però che si cerca di risolvere
questo problema.
QUINDICI ANNI FA, ci ha
provato l’allora sindaco di
Sabaudia, Salvatore Bellassai,
che ha tentato di aprire i
varchi, perdendo però davanti
al Tar che ha annullato
l’ordinanza. Nel 2009, invece,
sono arrivati addirittura
gli agenti del nucleo investigativo
del Corpo Forestale
che nel giro di poche ore
hanno rimosso una ventina
di lucchetti che da anni
chiudevano i passaggi al litorale.
Anche in questo caso
però la situazione è stata ripristinata,
stavolta dal riesame,
per lo stesso cavillo giudiziario
che dà ragione ai
proprietari delle ville.
Esiste infatti un accordo stipulato
sessanta anni fa, nel
1952, tra il Comune di Terracina,
proprietario
dell’area, e una società di
Milano che la lottizzò.
In base a questo accordo, i
proprietari delle otto ville
erano tenuti a far passare i
bagnanti. Quando c’è stato il
primo intervento della magistratura
però, il legale che
difendeva un imprenditore
il cui immobile era finito
sott’occhio della polizia forestale,
ha presentato il documento
sulle servitù e ha
dimostrato che quelle ville
in realtà si trovavano sul
fronte opposto e quindi non
erano tenute a far passare le
persone.
Per questo, cinque anni fa, la
magistratura ha dovuto fare
un passo indietro. Adesso si
è riproposta la stessa situazione
e quindi si tenta di
chiarire una volta per tutte
la validità di quel documento
del 1952.
GLI AGENTI del nucleo Investigativo
Polizia Ambientale
e Forestale così qualche
giorno fa sono entrati nel
comune di Sabaudia per acquisire
alcuni atti. Qui hanno
scoperto anche una serie
di abusi edilizi.
Come le troppe piscine non
autorizzate che però sono
state registrate dai proprietari
come vasche idromassaggio.
V. P.

il fatto quotidiano 24 agosto 2014

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