domenica 31 agosto 2014

«Manovre sul lago di Paola» la storia assurda del Lago di Sabaudia nel parco nazionale del Circeo dove qualcuno vorrebbe ancora farci credere alle favole

Gli Scalfati rispondono a Lucci: «Le sentenze vanno rispettate»
BAGARRE A SABAUDIA
GLI EREDI PRONTI
A INSTALLARE
A PROPRIE SPESE
UN NUOVO SISTEMA
DI POMPAGGIO
A CATERATTINO
DI FEDERICO DOMENICHELLI
C’è poco da discutere attorno
alla proprietà del
Lago di Paola, poiché
le sentenze delle Sezioni Unite
della Cassazione (passate già in
giudicato) parlano chiaro: è degli
eredi Scalfati. A rispondere
punto per punto alla nota di
convocazione inviata nei giorni
scorsi dal sindaco di Sabaudia
Maurizio Lucci è l’av vo c a t o
Andrea Bazuro, amministratore
unico della «Comunione Eredi
Scalfati». «Appare del tutto evidente
che le sentenze passate in
giudicato devono essere rispettate
e che il tema della natura
giuridica del Lago di Paola non
può di certo essere oggetto di
una riunione tecnica - scrivono
in una nota gli eredi Scalfati -
che non si comprende quale tipo
di competenza e/o autorevolezza
potrebbe avere sul tema».
Resta poi in piedi la questione
della pompa di Caterattino, con
una polemica nata nei giorni
scorsi. Se il lago è privato - e
questo è il casus belli - perché le
il pubblico deve garantire l’ossi -
genazione del bacino e la manutenzione
della pompa di sollevamento?
Anche su questo aspetto
gli eredi Scalfati hanno le idee
piuttosto chiare. «Non ci risulta
che il Comune di Sabaudia abbia
posto in essere negli ultimi
venti anni alcuna iniziativa finalizzata
alla tutela dell’ambito
lacuale, se non - questa sì, dovuta
- la realizzazione di una fognatura
circumlacuale finalizzata
ad evitare che gli scarichi
civili della città continuassero
ad essere riversati nel Lago di
Paola». Anche perché per tale
condotta il Comune di Sabaudia
è stato chiamato a risarcire i
danni economici causati
all’azienda ittica Scalfati, «ma
non quelli ambientali al bacino,
ritenuti dalla Corte di Appello di
Roma - puntualizzano - non
liquidabili in quanto incalcolabili
». Inoltre, gli eredi Scalfati
chiederanno in seno alla riunione
del 2 settembre di eliminare
l’impianto di pompaggio «che
sarà sostituito nel corso del
prossimo inverno - scrivono - da
un nostro impianto indipendente,
del quale sosterremo tutte le
spese. In tal modo cesseranno
queste inutili diatribe. Peraltro,
con tale sistema - concludono -
sarà garantite una gestione
coordinata ed efficiente della
circolazione dell’acqua nel bacino
».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
IL QUOTIDIANO - Venerdì 29 Agosto 2014



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