martedì 1 luglio 2014

disabili il mare negato a Sabaudia Parla il Presidente Fabrizio Ghiro: “Utilizzeremo ogni mezzo lecito affinché i nostri diritti non vengano ulteriormente calpestati”

SABAUDIA, 30 GIUGNO 2014 – Spiaggia e servizi per diversamente abili, la polemica continua. Nei giorni scorsi,Fabrizio Ghiro, Presidente dell'associazione “Beatrice”, aveva sollecitato il Sindaco Maurizio Lucci sulla concessione di uno spazio dove i disabili possano accedere senza alcun disagio, usufruendo di servizi ad essi dedicati, come, tra l'altro, promesso dallo stesso Primo Cittadino non più tardi di qualche mese fa.

Lucci ha replicato a Ghiro spiegando che verrà realizzata una pedana in legno per permettere ai disabili di fruire della spiaggia e di avvicinarsi il più possibile alla riva, un'apposita passerella per accedere a tale pedana in corrispondenza della discesa utilizzata per la raccolta dei rifiuti, e che sono tutti d’accordo sul posizionamento della pedana in legno; che uno stabilimento balneare ad hoc verrà inserito nel prossimo Piano di Utilizzo degli Arenili. Lucci ha anche aggiunto come esistano 5 discese pubbliche più due private che consentono la discesa dei disabili; come ci siano tre stabilimenti balneari (Saporetti, Oasi di Kufra e “Le Sirene”) che sono dotati di apposite attrezzature che consentono ai disabili anche di entrare in acqua e fare il bagno e hanno personale specializzato per fare tutto ciò e che, infine, una nuova concessione deve essere messa a bando.

Premesso che quanto oggi sostiene corrisponde esattamente a quanto Lei affermava un anno fa il che significa che in un anno nulla ha fatto se non “giocare” con chi ha dovuto smettere di farlo da tempo – ha spiegato sconcertato Ghiro -. Premesso che, alla luce di quanto abbiamo letto, non si comprendono i motivi delle sue periodiche rassicurazioni, anche scritte, che hanno portato, con enormi sacrifici per le nostre condizioni fisiche, non solo a pensare e presentare un progetto dettagliato che nulla ha a che vedere con una pedana in legno ma anche a reperire da privati le risorse per realizzarlo, visto che Lei aveva messo bene in chiaro che non vi erano risorse da dedicare ai disabili. Stranamente oggi tali risorse ci sono ma per relegare i disabili su una pedana in legno da dove guardare il mare. Il suo repentino e oscuro cambio di direzione e i suoi “capricci”, nel migliore dei casi, porteranno a realizzare, con sperpero di risorse pubbliche, una pedana ove qualcuno pensa di poter relegare quei disabili che non possono permettersi il lusso di pagare uno stabilimento attrezzato a Terracina o San Felice Circeo, spiagge che meglio si prestano alle nostre esigenze e che sono dotate di tutti i comfort. Lei, infatti, trascura di dire che tutti i costi di impianto dei servizi nel progetto presentato sono a carico dell’associazione, escluso la passerella. Sembra anche aver dimenticato che il nostro progetto, in un primo momento accolto con entusiasmo, nulla ha a che vedere con una pedana in legno ove dovrebbero stazionare i disabili, a meno che Lei per disabili non intenda solo coloro che non hanno neppure la possibilità di muoversi con ausili. La particolarità del nostro progetto, come Lei ben sa, è di dare la possibilità ai diversamente abili di accedere alla spiaggia, muoversi sulla stessa e accedere al mare, anche autonomamente. E’ riguardo a tale progetto che Lei doveva e deve una risposta. La pedana in legno per avvicinarsi il più possibile alla riva del mare ci sembra più adatta a quei politici che ignorano la propria disabilità. Si è dimenticato, inoltre, di aver giurato che avrebbe autorizzato la spiaggia per disabili in via sperimentale per il 2014, esattamente come ha fatto per la bau beach e, pertanto, non possiamo contare sulla Sua correttezza perché adesso Lei parla di stabilimento balneare per disabili e di PUA, e la differenza è sostanziale.Noi nulla in più avevamo chiesto di ciò che era stato già concesso ai cani – ha sottolineato Ghiro -: stessa procedura, stessi vincoli, stessi diritti e stessi doveri. Ciò premesso, ci consenta di confutare le sue giustificazioni e argomentazioni, che tra l’altro dimostrano mancanza di conoscenza della disabilità e un modo sbagliato di rapportarsi a questa.
Quanto alla realizzazione di una pedana in legno in mezzo al nulla di una spiaggia infuocata servita da una discesa, sempre da realizzare, ove passano i mezzi della monnezza, il tutto per “avvicinarsi il più possibile alla riva” facciamo sommessamente notare che i disabili non devono solo guardare il mare da lontano ma dovrebbero anche usufruirne, come tutti. O pensa il contrario? Quanto al fatto che “sono tutti d’accordo sul posizionamento della pedana in legno” chiediamo, sempre sommessamente : tutti chi? Si è chiesto cosa ne pensano i disabili? Siamo felici che “uno stabilimento balneare ad hoc verrà inserito nel prossimo PUA” ma non era questo l’oggetto della nostra richiesta. Non avendo trovato le “5 discese pubbliche più due private che consentono la discesa dei disabili” saremmo felici di farla accomodare sulla mia carrozzella per un tour di verifica alla presenza di giornalisti e anche ammesso che una di queste possa essere percorsa con ausili è chiaro che il disabile resterebbe bloccato alla fine della discesa. Quanto ai “tre stabilimenti balneari che sono dotati di apposite attrezzature che consentono ai disabili anche di entrare in acqua e fare il bagno e hanno personale specializzato per fare tutto ciò”, nelle more di una verifica, riteniamo troppo semplicistico delegare a costose spiagge d'elite la questione disabili. Noi pensiamo ad una spiaggia e ad un servizio normale ove è di casa la solidarietà e l'impegno sia dei disabili meno gravi che dei loro parenti e amici. E poi : chi non può pagare profumatamente tali stabilimenti che fa rimane a casa o va sula pedana? Concordiamo invece con la sua affermazione che “una nuova concessione deve essere messa a bando”. In effetti – ha concluso il Presidente dell'associazione “Beatrice” - questa dovrebbe essere la procedura seguita anche per la spiaggia per i cani e le due concessioni demaniali relative agli stabilimenti balneari comunali che da anni vengono annualmente prorogate a privati senza bando. A tal proposito si ha notizia che uno di questi stabilimenti balneari comunali dovrebbe avere finalità sociali. Ci spiega in che modo vengono attuate queste finalità sociali? E ancora : Le risulta che opere siano state realizzate da operatori sul lungomare con la scusa di essere di supporto ai disabili e invece hanno tutt’altra funzione? Preannunciandole che utilizzeremo ogni mezzo lecito affinché i nostri diritti non vengano ulteriormente calpestati siamo costretti a ricordarle le numerose occasioni nelle quali ha affermato che in questa vicenda ci metteva la faccia e anche a comunicarle che l’ha persa”. http://www.lindipendente.net/sabaudia/politica/31920-spiaggia-e-servizi-per-diversamente-abili-lo-sgomento-dellassociazione-beatrice.html

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