giovedì 5 giugno 2014

RISTORANTE VIP, QUANDO LOTITO PARLÒ DELL’ARRESTO DI CERRONI IL PATRON DELLA LAZIO E ALTRI INTERCETTATI DISCUTEVANO DI PRESSIONI SUI GIUDICI


MICROSPIE
Sapeva dell’ordinanza
(da eseguire) per il re
dei rifiuti romano. Il Csm
vuole capire se ci sono
state interferenze come
dicevano i commensali
di Valeria Pacelli
Anche le parole del
presidente della Lazio,
Claudio Lotito,
sono state registrate
dalle cimici piazzate nel privè
dell’Assunta Madre – noto ristorante
nel centro della Capitale –
dalla Procura di Roma. Si tratta
delle stesse microspie che l’8 novembre
2013 avevano intercettato
Alberto Dell’Utri e l’imprenditore
Vincenzo Mancuso che parlavano
della fuga del più noto Marcello
verso Beirut, dove il cofondatore
di Forza Italia si trova ancora.
Ma i due non erano gli unici
a chiacchierare nel ristorante di
Gianni Micalusi, indagato per riciclaggio
dalla Procura di Roma.
Quattro giorni dopo che venisse
intercettato Alberto Dell’Utri, il
12 novembre 2013 al tavolo del
privè dell’Assunta Madre sedeva
il presidente della Lazio Claudio
Lotito con altri commensali, che i
pm romani stanno cercando di
identificare. Settimane fa Panora -
ma aveva rivelato di un noto imprenditore
che “avrebbe raccontato
queste le parole nell’articolo
pubblicato sul settimanale – di
poter fare pressioni su alcune toghe
importanti per scongiurare
una serie di arresti”. A quel tavolo
però si dicevano cose diverse.
L’imprenditore intanto è Claudio
Lotito e l’arresto eccellente è quello
di Manlio Cerroni, il re delle discariche
romane finito ai domiciliari
(ora revocati) il 9 gennaio
scorso. Il presidente della Lazio
tra un crudo di pesce e l’altro, straparla
con i commensali, quando
viene introdotto l’argomento del
Supremo.” Nei brogliacci della
Procura in riferimento a questa
conversazione è riportato che “i
commensali parlano del caso
Cerroni; Lotito dice che la Procura
di Roma ha fatto pressioni sul
gip per arrestare Cerroni. Altre
voci dicono che altri magistrati si
sono mossi in senso opposto (ossia
ostacolando l’arresto, ndr). Lotito
dice di sapere anche questo”. I
commensali quindi sembrano alludere
al fatto che la richiesta di
domiciliari per Cerroni è stata ferma
per mesi sul tavolo del gip. Ma
per spiegare l’iter di questo arresto
sono importanti le date.
LA RICHIESTA dei domiciliari
per Manlio Cerroni e altri (misure
tutte revocate ad aprile scorso) era
stata mandata del gip Massimo
Battistini il 21 marzo 2013. Per
mesi la voce di un’operazione sui
rifiuti circolava nei corridoi di
piazzale Clodio e non solo. Arriva
l’estate e la richiesta di arresto viene
rubata dalla cassaforte del gip,
tanto che Alberto Galanti, titolare
dell’inchiesta su Malagrotta, ha
aperto un fascicolo ancora contro
ignoti per questo furto. Intanto la
procura sollecita la cattura con
due integrazioni alla richiesta di
misure cautelari: la prima il 18 ottobre
e la seconda il 16 dicembre.
Il 2 gennaio viene firmata l’ordi -
nanza dal gip e il 9 scatta l’arresto
per il ras dei rifiuti. La vicenda giudiziaria
però corre su binari diversi
dalle chiacchiere da bar. Le tante
parole dette e intercettate all’As -
sunta Madre adesso sono finite
anche in un fascicolo del Consiglio
Superiore della Magistratura
che ottenuto oltre la trascrizione
integrale dell’intercettazione, anche
la relazione del procuratore
capo Giuseppe Pignatone. E adesso
sul caso sarà il Csm a valutare se
ci sono state interferenze, e magari
potrebbe essere sentito anche
Lotito, per chiarire la vicenda.
Twitter @PacelliValeria

il fatto quotidiano 5 giugno 2014

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