martedì 17 giugno 2014

indiani dopati in agricoltura nella pianura pontina tutto inventato?

diversa la ricostruzione invece di h 24 notizie
SI SGONFIA IL CASO PONTINO DEI SIKH

Indiani dopati per farli lavorare di più, le forze dell'ordine: "Non ci risulta"

Smentite al termine di una riunione ad hoc in Prefettura le accuse mosse dall'associazione In Migrazione. In provincia di Latina risultano soltanto problemi di lavoro nero Tanti i braccianti stranieri che vengono fatti lavorare in nero nelle aziende agricole pontine. Ma che vengano dopati per far sopportare loro meglio la fatica alle forze dell’ordine non risulta proprio. Questo il dato emerso dalla riunione del Consiglio territoriale per l’immigrazione svoltasi questa mattina in Prefettura a Latina. Un quadro della situazione dunque ben diverso da quello dipinto dall’associazione In Migrazione, che ha fatto piovere in Parlamento interrogazioni su quello che era diventato il caso pontino e portato la stessa commissione parlamentare antimafia a interessarsi alla vicenda.

L’INCONTRO. In Prefettura si sono ritrovati attorno a un tavolo, convocati dal prefetto Antonio D’Acunto, l’assessore regionale al lavoro, Lucia Valente, il sindaco di Sabaudia, Maurizio Lucci, il questore, i comandanti provinciali dei Carabinieri, della Guardia di finanza e della Forestale, rappresentanti della Provincia, dell’Inail, dell’Inps, della Direzione territoriale del lavoro, dell’Asl, della Camera di commercio, della Cgil, della Cisl, della Uil, dell’Ugl e del volontariato, dall’associazione In Migrazione all’Anolf, dall’Aiil alla Caritas, fino alla coop Karibu.
L’ANALISI. La riunione è stata occasione per approfondire la situazione degli immigrati che lavorano in agricoltura, soprattutto dei sikh che rappresentano la maggior parte della forza lavoro a Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina e Fondi. Di recente diversi indiani sono stati trovati in possesso di oppio essiccato e metanfetamine, accusati di spaccio e arrestati. Alle forze di polizia non risulta però che ai sikh, come sostenuto da In Migrazione, vengano fatte consumare sostanze stupefacenti per sostenere le condizioni di lavoro nei campi. “Non vi sono elementi – si legge in una nota diffusa dalla Prefettura – che facciano ritenere che l’assunzione di dette sostanze da parte di cittadini indiani sia dovuta alla necessità di far fronte alle condizioni lavorative in agricoltura”. Numerosi invece i casi emersi di lavoro irregolare di manodopera straniera.
GLI OBIETTIVI. L’assessore Valente ha sottolineato l’esigenza di una particolare sinergia tra gli enti interessati alla tematica dell’immigrazione per le iniziative da intraprendere. Al termine dell’incontro è stato deciso di rafforzare i controlli da parte delle forze di polizia e degli organi ispettivi, e di istituire presso la Prefettura un gruppo di lavoro, “per una condivisione delle informazioni e per la programmazione delle iniziative volte al contrasto del lavoro nero e del caporalato”.  http://www.corrieredilatina.it/news/notizie-locali-centro/7394/Indiani-dopati-per-farli-lavorare-di.html

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