martedì 17 giugno 2014

Aree contaminate, rischio mortalità più alto del 4-5% per i bambini

È questo uno dei dati che emerge dallo studio 'Sentieri Kids' dell'Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicato sulla rivista 'Epidemiologia e prevenzione', i cui risultati preliminari sono stati appena presentati a Palermo alla 70/a edizione del Congresso italiano di pediatria

di  | 17 giugno 2014 Oltre cinque milioni e mezzo di persone in Italia vivono vicino ad un’area contaminata. Di questi, un milione sono bambini e giovani con meno di 20 anni, e il 60 per cento di loro appartiene a gruppi socioeconomici più svantaggiati. Tutto ciò con un costo molto alto in termini di salute: il rischio di mortalità è infatti più elevato del 4-5 per cento, solo nel primo anno di vita, rispetto al resto dei bambini italiani residenti in altre aree del Paese. È questo uno dei dati che emerge dallo studio ‘Sentieri Kids‘ dell’Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicato sulla rivista ‘Epidemiologia e prevenzione’, i cui risultati preliminari sono stati appena presentati a Palermo alla 70/a edizione del Congresso italiano di pediatria.
In particolare, come si legge nella ricerca, è stato registrato un rischio di mortalità più elevato del 4-5 per cento per i bambini tra zero e un anno che vivono nelle aree contaminate dei 44 Siti di interesse nazionale per le bonifiche (Sin). Il dato si riferisce al periodo compreso tra il 1995 e il 2009 e riguarda la mortalità in generale, per tutte le cause combinate e patologie che hanno origine dal primo anno di vita, come disturbi respiratori, endocrini, ematologici, basso peso alla nascita, condizioni della madre, oltre che i tumori. Una nuova e ulteriore prova, se ce ne fosse ancora bisogno, dei danni causati dagli inquinanti dell’aria, che nuovi studi dimostrano essere anche i responsabili di ritardi allo sviluppo cognitivo dei più giovani. Un ”evento sentinella”, rileva l’analisi, che indica la necessità di indagini più approfondite, soprattutto per i tumori infantili, e lemalattie respiratorie, patologie con un alto tasso di sopravvivenza e i cui dati di incidenza sono migliori indicatori della mortalità nella valutazione del rischio.
Rispetto agli adulti, i bambini subiscono livelli di esposizione più elevati agli inquinanti, a cui risultano più vulnerabili per caratteristiche comportamentali, fisiologiche e legate all’immaturità di organi e apparati, tipica dell’età infantile. Ad esempio, il processo di sviluppo del sistema nervoso, precisa la ricerca, “contribuisce ad aumentare la suscettibilità dei bambini alle sostanze neurotossiche, e l’esposizione prima e dopo la nascita a contaminanti chimici e ambientali, come ilmetilmercurio, il piombo, o alcuni pesticidi, può indurre deficit neurocomportamentali. I bambini possono essere più sensibili agli effetti respiratori di sostanze tossiche rispetto agli adulti. Lo dimostra l’aggravamento dell’asma da esposizione al particolato atmosferico o la riduzione della funzione polmonare a causa dell’esposizione all’ozono”.
Tuttavia, nonostante i bambini subiscano di più l’esposizione, anche a bassi livelli, a inquinanti e cancerogeni ambientali, non solo la quantificazione e comprensione degli effetti di questo fenomeno è spesso inadeguata, ma anche gli studi epidemiologici condotti finora, rileva ‘Sentieri Kids’, hanno sempre presentato dei limiti, essendo stati condotti per brevi periodi di osservazione, o avendo analizzato l’esposizione a singole sostanze o avendo avuto una bassa potenza statistica per esaminare possibili interazioni.
Risultati più completi e definitivi dovrebbero arrivare proprio da Sentieri Kids, che proseguirà con la valutazione, ora in corso, del rischio di incidenza dei tumori, mortalità e ricoveri ospedalieri nei bambini e negli adolescenti per ognuno dei siti contaminati, grazie ad un accordo tra l’Iss, l’Airtum (Associazione italiana dei registri tumori), l’Aieop (Associazione italiana degli ematologi ed oncologipediatri), istituzioni delle Regioni PiemonteToscanaLazio e Sicilia, e l’Università Sapienza di Roma. Il problema è che la prosecuzione del progetto sembra essere al momento a rischio, poiché la richiesta di fondi è stata rifiutata. Non si sa quindi se sarà possibile concludere e pubblicare i dati di una ricerca, che per la prima volta propone un approccio di analisi più completo e vuole istituire un sistema di osservazione permanente di monitoraggio dello stato di salute dei bambini che risiedono nelle aree fortemente inquinate. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/17/aree-contaminate-rischio-mortalita-piu-alto-del-4-5-per-i-bambini/1029185/

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