martedì 6 maggio 2014

Scorie radioattive sepolte. «Al setaccio le cave dismesse sulla costa»

Antonella Salvatore TERMOLI Dodicimila tonnellate di rifiuti tossici sparsi tra il litorale molisano, la Puglia, la Basilicata e la Campania. L'inquietante denuncia arriva dal presidente della...TERMOLI Dodicimila tonnellate di rifiuti tossici sparsi tra il litorale molisano, la Puglia, la Basilicata e la Campania. L'inquietante denuncia arriva dal presidente della Commissione anticorruzione del Molise, Vincenzo Musacchio, che sulla scia dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Bari in atto a Ordona, nel Foggiano, vicino al confine con il Molise costiero, lancia l'allarme sulla necessità di scavi urgenti anche sul litorale locale. In una cava del centro pugliese, non troppo lontano dal Saccione, sono stati scoperti 500 mila tonnellate di residui pericolosi e nucleari. E' delle ultime ore, infatti, il loro ritrovamento in un'area abbandonata. Secondo quanto accertato dai carabinieri del Noe, i residui erano prodotti in diversi Comuni della province di Salerno e di Caserta per poi essere trasportati e smaltimenti illegalmente nella discarica di Ordona. Per tali sversamenti clandestini sarebbe stata usata come base operativa l'area della provincia di Foggia, troppo vicino al confine molisano. «A pochissimi chilometri da noi sono stati scoperti 500 mila tonellate di rifiuti di ogni tipo, anche ospedalieri, provenienti dalla Campania e tombati nella mega discarica di Ordona. Vengono portati alla luce in queste ore dai carabinieri in una attività di scavi che proseguirà anche nei prossimi giorni» ha spiegato Musacchio, che sollecita le istituzioni regionali a controllare tempestivamente le 545 cave dismesse sparse sul territorio molisano. L'indagine, fino a questo momento, ha portato all’arresto di 14 persone implicate in un traffico illegale tra la Campania, la Puglia e il Molise. «Corea ancora una volta sollecita il monitoraggio approfondito e meticoloso del territorio locale ed il controllo di quelle fosse ancora operative. Riteniamo sia un servizio dovuto ai cittadini da attuare nel più breve termine possibile magari coinvolgendo anche le associazioni. Non c'è più tempo da perdere, è necessario agire al più presto» ha concluso Musacchio. In Molise gli scavi ci sono stati a Venafro, su tre terreni diversi, situati nella periferia del paese mentre nei pozzi di Cercemaggiore c'è stato un monitoraggio approfondito. Il litorale molisano, invece, è stato praticamente tralasciato dai controlli nonostante Campomarino, nel 2002, sia stata teatro dell'operazione «Mosca» a opera dei Ros che portò all'arresto di imprenditori e personaggi non solo molisani per lo scandalo dell'interramento di residui pericolosi in aree su cui fu coltivato il grano immesso nella catena alimentare italiana.

Antonella Salvatore http://www.iltempo.it/molise/2014/05/06/scorie-radioattive-sepolte-al-setaccio-le-cave-dismesse-sulla-costa-1.1246951

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