giovedì 1 maggio 2014

muore vice commissario Roberto Mancini per anni ha scritto relazioni e perizie sullo smaltimento dei rifiuti nella terra dei fuochi

TERRA DEI FUOCHI, SI AMMALÒ
PER INDAGARE. MUORE DI CANCRO
IL VICECOMMISSARIO ROBERTO MANCINI, 54 ANNI, È DECEDUTO IERI. PER ANNI
HA SCRITTO RELAZIONI E PERIZIE SULLO SMALTIMENTO DI RIFIUTI NEL NAPOLETANO
LE ULTIME PAROLE
Venerdì stavo male
I medici hanno avvisato
mia moglie che forse non
avrei superato la nottata,
ma grazie anche a tutti
voi ce l’ho fatta. Per ora”
L’INCHIESTA
Il poliziotto ha fornito
ai pm molte informative,
tenute nascoste fino
al 2010 quando è stato
convocato come
testimone


di Enrico Fierro
Venerdì stavo morendo.
I medici
hanno avvisato
mia moglie che
probabilmente non avrei superato
la nottata, ma grazie
anche a tutti voi ce l’ho fatta.
Per ora”. È l’ultimo messaggio
postato” sulla sua pagina
Facebook da Roberto Mancini
il 14 aprile scorso. Roberto
è il poliziotto, vicecommissario,
che per primo ha
indagato sulla Terra dei Fuochi.
Ieri ha perso la sua battaglia
più importante, quella
contro il tumore che da anni
gli divorava la vita. Poliziotto
fino in fondo, Roberto Mancini
fu chiamato dalla Commissione
di indagine sul ciclo
dei rifiuti a metà degli anni
Novanta. Girò le terre della
Campania dove il clan dei
casalesi” era padrone del
business monnezza e affondò
mani e piedi, e non è una
metafora, in terreni contaminati
dal morbo. Le discariche
del broker dei rifiuti Cipriano
Chianese, quelle dove erano
sepolti i fanghi della bonifica
dell’Acna di Cengio, i
fossi dove erano stati interrati
rifiuti nucleari. Roberto
era un vero segugio e produsse
informative di centinaia
di pagine che si rivelarono
preziose per il lavoro
della Commissione e per l’azione
della magistratura.
NEL 1996 portammo il pentito
Carmine Schiavone in
volo sul casertano – ha raccontato
nelle interviste che
ultimamente concedeva alle
tv di mezzo mondo – indi -
viduammo un allevamento di
bufale i cui terreni erano contaminati.
Sequestrammo cinque
siti, a distanza di due ore
la camorra ci bloccò la strada
che portava in quei luoghi
con cumuli di monnezza. Sapevano
tutto, erano potentissimi.
Interravano i rifiuti a 20
metri, ma i carotaggi sono
stati fatti a sette metri, dove
c’era solo terra di riporto”.
Roberto Mancini ha sempre
detto che i magistrati che indagavano
sul business rifiuti
erano entusiasti delle sue informative,
ma poi quei dossier
vennero chiusi in un cassetto.
Ne persi le tracce fino
al 2010 quando la Dda di Napoli
mi convocò come testimone”.
Un lavoro duro, che a
Roberto è costato la vita. Un
lavoro che per lo Stato non
esiste. “Mi hanno riconosciuto
diceva Roberto – un equo
indennizzo (e rideva quando
pronunciava l’aggettivo
equo”, ndr) di 5 mila euro”.
Una miseria, certamente
molto meno dei soldi che negli
anni delle eterne emergenze
rifiuti in Campania hanno
guadagnato consulenti, prefetti,
viceprefetti, commissari
che poco o nulla capivano,
infilati nei Commissariati
straordinari. Gente che si è
arricchita, politici trombati
che hanno ricostruito la loro
carriera politica. “Ho passato
la vita a combattere la criminalità
organizzata”, disse Roberto
in una intervista a Servizio
pubblico, “ora passerò i
giorni che mi restano a combattere
lo Stato”. Quello Stato
che non gli riconosce il lavoro
svolto per una importante
Commissione del Parlamento
italiano. Per questa
ragione gli amici di Roberto,
poliziotti, attivisti dei movimenti
ambientalisti, giornalisti,
gente comune, si sono
mobilitati e hanno lanciato
una petizione su Change.org
che ha già raccolto cinquantamila
firme.
L’OBIETTIVO è il giusto riconoscimento
del lavoro
svolto da un funzionario di
polizia onesto e capace. Roberto
Mancini lascia una moglie
e una figlia giovanissima.
Funerali di Stato, li chiede il
MoVimento Cinquestelle. “É
un dovuto atto di omaggio e
saluto al poliziotto che ha
scoperto la Terra dei Fuochi
ed è stato ucciso dallo stesso
male che ha cercato di combattere.
Un adeguato risarcimento
per Mancini non è una
questione di soldi, ma di dignità
dello Stato, che stia vicino
ai suoi servitori e non li
abbandoni mai”. I funerali
del vicecommissario si svolgeranno
sabato 3 aprile a Roma
alle 11:30 nella Basilica di

San Lorenzo.
il fatto quotidiano 1 maggio 2014 

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