lunedì 5 maggio 2014

Discarica Borgo Montello, Indeco conferma: tre mesi di autonomia poi sarà emergenza si ripete lo schema per forzare le autorizzazioni

La società resta in attesa delle autorizzazioni per nuovi ampliamenti, Cirilli: "La Regione non decide e si favoriscono provvedimenti straordinari"

La provincia di Latina potrebbe vivere nuovamente l'incubo dell'emergenza rifiuti. A confermarlo la società Indeco che sostiene di avere tre mesi di autonomia prima della fine dei bacini. In piena estate, se non arriveranno provvedimenti, Latina potrebbe ritrovarsi al centro di questa nuova emergenza. Intanto Cirilli attacca la Regione: "Continuano a non prendere decisioni, così si favoriscono provvedimenti straordinari inaccettabili". 
Discarica, Indeco conferma: tre mesi di autonomia poi sarà emergenza
La provincia di Latina potrebbe vivere nuovamente l'incubo dell'emergenza rifiuti. A confermarlo la società Indeco che sostiene di avere tre mesi di autonomia prima della fine dei bacini. In piena estate, se non arriveranno provvedimenti, Latina potrebbe ritrovarsi al centro di questa nuova emergenza. Intanto Cirilli attacca la Regione: "Continuano a non prendere decisioni, così si favoriscono provvedimenti straordinari inaccettabili".

 
Rischia di esplodere, per l'ennesima volta negli ultimi venti anni, l'emergenza rifiuti in provincia di Latina. Emergenza mai definitivamente scongiurata, a dire il vero, vista la mancanza di provvedimenti definitivi e i continui - e, al momento, inutili - commissariamenti decisi dai vari governi che si sono succeduti in due decenni. Niente provvedimenti, niente decisioni che garantiscono una sola certezza: emergenza, tariffe discutibili e problemi di gestione che finiscono per pesare, e tanto, sulle tasche dei cittadini e sui bilanci delle amministrazioni locali.
INDECO. L'ennesimo allarme lo ha lanciato la società Indeco che gestisce una delle due discariche di Borgo Montello. L'altra, la seconda e più piccola, è gestita invece da Ecoambiente i cui vertici sono finiti in una inchiesta giudiziaria per le vicende dei rifiuti nella Capitale. La Indeco, appunto, attende da diversi anni che la Regione si pronunci sull'ampliamento di altri bacini (25mila metri cubi per l'innalzamento di alcuni di quelli esistenti e un nuovo invaso da 600mila metri cubi). Si tratta di un ampliamento che, ovviamente, nessuno vuole prendersi la briga di autorizzare ma che al momento, a quanto pare, non avrebbe soluzioni alternative visti i continui ritardi con cui si continua ad affrontare la questione rifiuti. La Indeco ha fatto sapere che l'emergenza rifiuti potrebbe arrivare già nei primi mesi estivi quando, in provincia di Latina, c'è un aumento della popolazione dovuto al turismo e quindi, conseguentemente, c'è un aumento dei rifiuti prodotti. Attualmente Indeco "lavora" esclusivamente rifiuti precedentemente trattati dalla società Rida Ambiente di Aprilia. Secondo quanto confermato sempre da Indeco, comunque, attualmente i bacini avrebbero un'autonomia di tre mesi circa, poi scoppierebbe l'emergenza.
CIRILLI. Il vice sindaco e assessore all'ambiente del Comune di Latina, Fabrizio Cirilli, sembra non avere dubbi: "Sta accadendo - spiega - semplicemente quello che diciamo da tempo come amministrazione. L'ho messo per iscritto un anno e mezzo fa e, con scadenza regolare, ho continuato a farlo fino ai giorni nostri: ormai siamo già in emergenza e quanto sta accadendo o rischia di accadere nei prossimi mesi è frutto di una mancanza di decisioni che, su un settore come i rifiuti, sono gravi ed imperdonabili. Non decidere, parlando di rifiuti e discariche, ha conseguenze precise che rischiano di portare, vista l'emergenza alle porte, a provvedimenti straordinari che si sarebbero potuti evitare con una attenta pianificazione che la Regione sembra non aver voluto tenere in considerazione".
IL DATO. Indeco ha anche minacciato di chiudere i battenti se le autorizzazioni, legate anche ad un impianto di trattamento meccanico e biologico, non verranno rilasciate entro breve. La società sta cercando di fare leva anche sul fattore occupazionale: trentacinque dipendenti più l'indotto che conta una cinquantina di addetti. A questo bisogna aggiungere che i piani di Ecomabiente, alle prese con i problemi giudiziari che hanno visto coinvolto Bruno Landi ex amministratore delegato, potrebbero subire una battuta di arresto o comunque dei rallentamenti proprio a causa delle inchieste in corso. http://www.corrieredilatina.it/news/home/5980/Discarica--Indeco-conferma--tre.htm
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