domenica 20 aprile 2014

La Cassazione riammette la liste dei Verdi

ORA VOGLIONO LO SPAZIO TV PARI
AL PESO NELL’E U RO PA R L A M E N TO
di Tommaso Rodano
Alle urne, a fine maggio, ci saranno anche
i Verdi. La Cassazione ha riammesso la
lista Green Italia - Verdi europei alle elezioni
per il parlamento di Bruxelles. Dopo le polemiche
dei giorni passati nei confronti di
Angelino Alfano e dei “burocrati del ministero
dell’Interno” che li avevano esclusi dalla
competizione, ora gli ecologisti possono
esultare. “È una bella giornata – ha esordito il
presidente nazionale, Angelo Bonelli, in conferenza
stampa – . Con una decisione storica,
la Suprema Corte ha stabilito un principio: il
riconoscimento dei partiti politici europei”.
La questione riguardava la raccolta delle 150
mila firme necessarie per presentare una lista
alle elezioni della Ue. La legge è chiara: ne
sono esenti quei partiti politici che hanno già
una rappresentanza nel parlamento di Bruxelles.
L’interpretazione è meno cristallina:
in Europa il gruppo Verde è il quarto più numeroso.
Bonelli e compagni sono i loro unici
rappresentanti in Italia, anche se nel 2009
nessuno di loro è riuscito
a ottenere un seggio. Il
Viminale aveva optato
per l’esclusione, comunicata
(nel silenzio del
ministro Alfano) tramite
una scarna circolare interna.
Ieri, la Cassazione
ha ribaltato la decisione.
IN SOSTANZA, come
spiega Bonelli, “è stato
accolto il principio secondo cui i partiti hanno
una dimensione non solo nazionale, ma anche
pienamente europea. Quindi ai Verdi italiani
è stato riconosciuto il diritto a candidarsi,
perché fanno parte di un unico soggetto
politico europeo ecologista. Il contrario dell’interpretazione
di Alfano, profondamente
provinciale”. Secondo lo stesso principio, ora
i Verdi chiedono spazio anche in tv. “La decisione
della Cassazione demolisce i criteri
della commissione di vigilanza Rai – sostiene
Bonelli – che assegna gli spazi televisivi sulla
base della rappresentanza parlamentare nazionale.
Si tratta di elezioni europee e noi a
Bruxelles siamo la quarta forza: la prossima
iniziativa legale che intraprenderemo sarà nei
confronti della Rai e di questi criteri illegali”.
Per una lista verde che torna in corsa, ce n’è
una “rossa” che invece rimane fuori dai giochi.
Il partito nazionale comunista del redivivo
Marco Rizzo, che è stato bocciato anche
dalla Cassazione e non parteciperà alle elezioni
del 25 maggio, lamenta una disparità
inaccettabile”: “I Verdi che sono a favore della
Ue sono stati ammessi, i comunisti, contro
la Ue, sono stati esclusi. Vergogna! Noi facciamo
parte del raggruppamento politico dei
Partiti Comunisti e Operai d’Europa che hanno
parlamentari europei eletti, al pari dei Verdi.
Qual è il criterio della nostra esclusione?”.

Il fatto quotidiano 20 aprile 2014

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