martedì 22 aprile 2014

Il Papa mette le madri della Terra dei fuochi ai piedi della Croce

di Aldo Balestra
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Fuochi.http://www.ilmattino.it/NAPOLI/CRONACA/papa-terra-dei-fuochi/notizie/644446.shtml
Lacrime come fiumi, nelle rughe delle madri di Terra dei fuochi. Scendono calde, nel ricordo dei loro «angeli», strappati alla vita da mali terribili, lì nella terra dove ancora bruciano i rifiuti , e ci si ammala, e si muore. Pensieri come frustate, ma il conforto della preghiera, per chi crede, diventa balsamo di speranza sulle ferite per il distacco dai figli. Roma, via Crucis. Stazione quarta, il Papa venuto dalla fine del mondo prega anche per queste donne. Per le madri della Terra dei Fuochi. Due sere fa, in mondovisione, il rito della Passione di Cristo. Il Papa a pregare con migliaia di persone alla luce delle fiaccole, le madri dei bimbi volati in Cielo in terra napoletana e casertana a casa, davanti alla tv. Avrebbero voluto essere lì, al Colosseo, non hanno fatto in tempo, ma sapevano che dove «Gesù incontra la Madre», quella madre avrebbe avuto il volto e il dolore di ciascuno di loro. Legge, lo speaker, il testo delle riflessioni. Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, ha voluto accostare le lacrime di Maria anche a quelle delle madri campane. Pari è il dolore, donne che sanno di perdere i propri figli, e di non poter nulla se non soffrire, siano essi figli irrimediabilmente lontani, o condannati a morte, o diventati bambini-soldato, veri e non per gioco. Ecco, dopo la stagione delle marce, delle rivolte, ora che lo Stato ha mandato i militari nella Terra dei Fuochi per fermare chi accende roghi d’immondizia ed abbandona rifiuti violentando un territorio, s’è scelto di destinare a queste donne un passo dellla preghiera. Parole, pensieri, partecipazione viva e pulsante: «Nelle lacrime di Maria - ha scritto Monsignor Bregantini, autore delle meditazioni - sentiamo il lamento straziante delle madri per i loro figli morenti a causa dei tumori prodotti dagli incendi dei rifiuti tossici». Storie, volti, sorrisi sbiaditi. Oggi stampati solo sulle fotografie di denuncia inviate al presidente Napolitano e al Pontefice, e che ritraevano quei bambini quand’erano ancora troppo piccoli per sapere di non avere un futuro. Sorrisi innocenti rimasti impressi nei cuori delle madri. Ecco Giulia Angelini, la mamma di Alessia, sottratta alla vita da un tumore indomabile. «La Via Crucis è iniziata con la malattia dei nostri bambini e non finirà più. Ora questa meditazione alla presenza del Papa spinga chi è insensibile a questa tragedia della nostra terra ad aprire il cuore. Noi abbiamo paura, ma non smettiamo di lottare in nome dei nostri figli per avere verità, giustizia, che vuol dire diritto alla salute di tutti». Le lacrime di Maria, «lacrime solidali», le madri unite nello sguardo che ogni madre, a ogni latitudine, rivolge al proprio figlio. Che sia vittima di droga e alcol, nel sabato notte, dice un altro passo della preghiera al Colosseo. O che abbia lasciato la vita troppo presto, senza colpa alcuna, nella Terra dei fuochi

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