lunedì 3 marzo 2014

Operai e guardie: oltre alle polveri sottili pure quelle radioattive.

Chiunque abbia avuto la ventura di essere fermato da digos o reparti speciali dei carabiniere in Clarea intorno all’area di cantiere negli ultimi mesi, e abbia scambiato con questi due parole, si sarà accorto di una cosa.
Sono preoccupati. Vedono anche loro le colonne di polveri che si alzano dal cantiere.
Sentono anche loro quell’insano gusto fra gola e narici. Anche se non ufficiali, girano dei dati sulla concentrazione di polveri sottili alla Maddalena che sono assai preoccupanti, soprattutto per chi si trovasse a lavorare otto ore al giorno in quell’ambiente.
A più riprese ci è capitato di parlare, con chi fa la guardia a quel maledetto cantiere, delle conseguenze che produrrà lavorare in un posto del genere. Perché se c’è una cosa democratica, è la polvere.  Si infila nelle narici di chi vive in Valle, di chi la produce con il suo lavoro, di chi difende l’opera e di chi va nel cantiere per fare una passerella politica. Certo che per il politico che sta 2 ore in Clarea la porzione è minore rispetto al poliziotto che otto ore al giorno, cinque giorni su sette, passa il suo tempo nel cantiere tav.
Così come meno polvere respira il giornalista che talvolta si affaccia al cantiere rispetto al valligiano che ha la sventura di abitare a valle e a favore di vento.
Notizia di ieri che nei corpi di guardie e operai non si infilano soltanto polveri sottili, ma pure radioattive, ecco il lancio dell’ANSA:
TAV: ESPERTO, POLVERE RADIOATTIVA IN CANTIERE VAL SUSA.
TORINO, 1 MAR – C’è della radioattività naturale nelle polveri sollevate dal cantiere del Tav in Valle di Susa. Ad affermarlo Massimo Zucchetti, docente al Politecnico di Torino, nel corso di un convegno dedicato ai “Rischi dello scavo del tunnel della Maddalena di Chiomonte per il Tav”. Mario Cavargna, di Pro Natura, ha fatto presente che l’intera opera, per il tratto che arriva fino a Settimo Torinese, comporterà l’estrazione e l’accumulo almeno 21 milioni di metri cubi di smarino.
Ora, ci pare scontato che teniamo di più alla salute nostra, dei nostri figli e di chi ci sta vicino, piuttosto che a quella di chi è causa di questo problema. Anche se in realtà ci sarebbe qualcuno che dovrebbe occuparsi anche di chi lavora in situazione rischiose, siano essi operai o forze dell’ordine.
I sindacati degli edili, per carità, non hanno tempo per seguire questo genere di cose essendo impegnati a propagandare la bontà del Tav così anche i sindacati di polizia troppo indaffarati nello scrivere faziosi comunicati stampa contro i no tav.
Una domanda sorge spontanea, ma allora chi si occupa di tutelare la salute di chi in Clarea volente o nolente ci si trova a passare le sue giornate? http://www.autistici.org/spintadalbass/?p=1483

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