lunedì 17 marzo 2014

Brindisi, la discarica dei veleni nell’area protetta dal Piano paesaggistico regionale

L'area Micorosa, all'interno della quale sono stati sversati i fanghi tossici del petrolchimico, si trova all'interno del Parco delle Saline di Punta della Contessa, così come confermato anche dal nuovo strumento di programmazione di cui si è dotata la Puglia

Brindisi, la discarica dei veleni nell’area protetta dal Piano paesaggistico regionale
Una mega discarica scambiata probabilmente per una salina, tanto da essere ricompresa da dodici anni all’interno di un parco regionale. E’ l’assurdità dell’area di Micorosa, a Brindisi, stagno costiero nel quale sono stati sversati i fanghi del petrolchimico. Lì sono sepolti 1,5 milioni di metri cubi di cloruro di vinile, benzene, arsenico e altri inquinanti, tombati fino a cinque metri di profondità su 44 ettari di fronte al mare e con valori che superano di quattro milioni i limiti di legge. E’ per questo che sulla zona vige un’ordinanza comunale che vieta l’accesso alle persone.
Immagini di Emiliano Buffo
Eppure quella è area protetta, come dimostrano le cartografie che la ricomprendono nel perimetro del Parco regionale Saline di Punta della Contessa, confermate anche dal nuovo strumento di programmazione di cui si è dotata la Regione Puglia, il Piano paesaggistico territoriale. Ad accorgersi della discrasia non sono stati i tecnici delle istituzioni, ma un gruppo indipendente diricercatori, geologi e ingegneri, nell’ambito delle osservazioni presentate al progetto delgasdotto Tap, per il quale una delle ipotesi di approdo era prevista lì ed è stata scartata anche per la presenza dell’area protetta.

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