domenica 2 febbraio 2014

Le cene di Cerroni per rafforzare i rapporti coi politici: Baccini udc, di Paolantonio,

Il pm ha depositato una memoria sull’ascesa del «Supremo»

Il tavolo da 12 persone per un «gala di beneficenza» pagato da Manlio Cerroni per il senatore Mario Baccini (Udc) è solo uno dei tanti casi di rapporti con la politica. Il «Supremo» aveva creato una fitta trama di rapporti, tesa a rinforzare il suo «monopolio» nel settore dei rifiuti nella regione Lazio.
Pubblica amministrazione
Questa volta, i rapporti con deputati, senatori e consigliere regionali, ma anche provinciali e comunali del Pd entrano nella memoria di 500 pagine che il pm Albero Galanti ha depositato al Riesame. I rapporti con la politica ampiamente emersi nelle informative dei carabinieri del Noe entrano tutti in un atto della magistratura, rafforzando l’ipotesi che la politica abbia avuto un ruolo fondamentale nell’ascesa di Cerroni. D’altronde, l’inchiesta sul «sistema» è tutt’altro che conclusa. I vasti approfondimenti, col coordinamento del procuratore capo Giuseppe Pignatone, presto potrebbe riservare nuove sorprese. A partire dal coinvolgimento di altri politici. Perché la tela d’interessi costruita in 55 anni dal «Supremo» sarebbe risultata essere radicata e «incancrenita» nella pubblica amministrazione. Lo scenario che emerge dalle indagini di magistrati e carabinieri appare sempre più nitido, così come le responsabilità giudiziarie ma anche politiche degli amministratori pubblici.
La rete politica
Ad oggi, la rete di rapporti costruiti alla Pisana - grazie anche al contributo dell’ex presidente della Regione Bruno Landi - sarebbe così organizzata: gli ormai scomparsi Mario Di Carlo, assessore, e Arcangelo Spagnoletti, responsabile unico del procedimento sull’emergenza rifiuti, nella precedente Giunta Marrazzo, e Romano Giovannetti, capo segreteria dell’assessore Pietro di Paolantonio, con la Giunta Polverini. Attraverso questi contatti, poi, avrebbe gestito la rete di dirigenti regionali come Luca Fegatelli e Raniero De Filippis. Tuttavia ci sarebbero altri aspetti da chiarire in riferimento ad altri politici e anche al ruolo del prefetto Goffredo Sottile, finito al centro di accertamenti per un suo supposto aiuto al «sistema Cerroni», in relazione all’ordinanza del 27 dicembre 2012 con cui dispose il trasferimento della discarica da Malagrotta a Monti dell’Ortaccio, riconducibile al gruppo imprenditoriale.
Il prefetto Sottile
Allo stato Sottile non risulterebbe indagato, anche se nell’incartamento giudiziario ancora coperto da segreto, risultano esserci numerose intercettazioni che avrebbero un tenore quantomeno «imbarazzante». Di fatto, però, non è escluso che il prefetto possa chiarire la sua posizione, dimostrando che in realtà nulla ha mai avuto a che fare col «sistema Cerroni». Tuttavia, dall’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere sette persone - tra le quali l’ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi e i dirigenti regionali Luigi Fegatelli e Raniero De Filippis - emerge una zona grigia sul ruolo di Sottile. Perché lo stesso gip afferma che «al cambiamento della figura di commissario delegato», fino ad allora tenuta dal prefetto Giuseppe Pecoraro, «corrisponde una radicale modifica delle modalità di interlocuzione con il Cerroni» del nuovo commissario Sottile.
Ivan Cimmarusti http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2014/02/01/le-cene-di-cerroni-per-rafforzare-i-rapporti-coi-politici-1.1214454?fb_action_ids=701466826559915&fb_action_types=og.recommends

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