giovedì 20 febbraio 2014

Latina Tre persone accusate di traffico internazionale, il Nipaf sequestra un’officina sulla Pontina L’import export dei rifiuti

Trasportavano carcasse di auto come fossero pezzi di ricambio destinati alla Turchia L’INDAGINE TUTTO NASCE DA UN CONTROLLO DEI CONTAINER FERMI NEL PORTO GLI IMPRENDITORI INDAGATI DALLA PROCURA DI LA SPEZIA DI FLAVIA MASI Sigillavano nei container carcasse di auto facendole passare per pezzi di ricambio quando invece altro non erano che rifiuti da trattare e destinare alla Turchia. Traffico internazionale illecito di rifiuti: con questa accusa sono finiti così nel fascicolo di un’inchiesta, aperta dalla Procura di La Spezia, un imprenditore di Latina, titolare delle «Officine metalmeccaniche e agricole», un centro di rottamazione di veicoli che si trova sulla Pontina al chilometro 64 e altri due rappresentanti di altrettanti società di «import ed export» che si trovano nella capitale. Gli investigatori del Nipaf Latina, coordinati dal comandante Iansiti, hanno eseguito ieri mattina un’ispezione nell’attività di demolizione di automezzi e una perquisizione domiciliare a casa dell’im - prenditore del capoluogo. Contemporaneamente gli agenti del corpo forestale di La Spezia e di Roma, unitamente al personale doganale, hanno effettuato lo stesso tipo di operazione con un blitz nelle sedi delle ditte collegate a quella del capoluogo finita nel mirino della magistratura. L’attività di indagine è scaturita da un controllo dei container fermi proprio nel porto di La Spezia, a seguito del quale, erano emerse delle anomalie sulle spedizioni delle parti di autovetture classificate «di ricambio», quando invece si trattava di pezzi da rottamare senza nessuna operazione di bonifica e quindi con la presenza di olii e carburanti. Un trasporto che consentiva alle società coinvolte nel business di risparmiare sulle procedure implicando quindi costi minori e autorizzazioni più semplici da ottenere. Da qui l’accusa a traffico internazionale di rifiuti e falso per aver dichiarato di trasportare pezzi di auto in buono stato per il commercio di scambio. Questo, in realtà, era il loro modo per disfarsi dei rottami. Il Nipaf ha provveduto così al sequestro dell’attivi - tà sulla Pontina: un’area di 5 mila metri quadrati che è risultata non in regola con le operazioni di demolizione: i sigilli sono stati apposti per stoccaggio abusivo dei rifiuti. A casa dell’indagato, titolare dell’of - ficina, gli agenti del nucleo di protezione ambientale hanno sequestrato file all’interno del pc riguardanti anche documentazione per la spedizione. Sono in corso ulteriori accertamenti al fine di risalire a qualche altro eventuale componente del gruppo che si serviva di questa strategia per riciclare rifiuti all’estero. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Latina Editoriale Oggi 20 febbraio 2014

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