Tante le iniziative che domani, in Italia e nel resto del mondo, si susseguiranno in paludi e acquitrini, torbiere e bacini naturali o artificiali per sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore delle zone umide e sulla loro fragilità, quali ecosistemi più a rischio del Pianeta. In primis in Europa, dove negli ultimi 50 anni sono scomparsi circa i due terzi delle zone umide e quelle che restano sono sotto pressione per l'inquinamento e i cambiamenti climatici.

L'importanza di queste aree, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, è stata sancita il 2 febbraio 1971 con la Convenzione di Ramsar, in Iran, da un gruppo di paesi, istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali. La Convenzione è passata alla storia come primo vero trattato intergovernativo sulla conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali. La Giornata mondiale, invece, è stata istituita nel 1997, e quest'anno è dedicata al non sempre facile rapporto con l'agricoltura.
In passato, infatti, le zone umide sono state viste come ostacolo all'uso agricolo del territorio, mentre ora è opinione sempre più diffusa che queste due realtà possano non solo convivere, ma anche integrarsi in un sistema virtuoso che contribuisce allo sviluppo corretto dell'agricoltura e insieme all'idonea fruizione di aree ricche di biodiversità.

In Italia le celebrazioni, meteo permettendo, coinvolgeranno diverse oasi del Wwf con escursioni e birdwatching. Chiusa la stagione venatoria, la festa sarà un'occasione per osservare anatre, folaghe, aironi, limicoli e molte altre specie che affollano durante l'inverno le zone umide del nostro Paese, fulcro di importanti rotte migratorie tra Europa, Africa e Asia.

Anche Legambiente, con le sue 30 aree 'Natura e territorio' renderà omaggio alla ricorrenza con un calendario di eventi che si estende fino al 12 febbraio.
Per la Giornata mondiale delle zone umide, se gli inglesi potranno ammirare il ritorno delle lontre a Glastonbury, i bielorussi avranno l'occasione per visitare le riserve naturali di Vydritsa, Kozyansky e Pripyatsky, appena inserite nella lista di Ramsar delle zone umide di importanza internazionale. Fuori dall'Europa, alla periferia di Gerusalemme si festeggerà per Einot Tzukim, una palude salina che è stata recuperata poco a Nord del Mar Morto, a Hong Kong si terrà una cerimonia al Wetland Park mentre a Bangalore, in India, gli appuntamenti saranno ai laghi Kaikondrahalli e Devarabisanahalli. Negli Usa sono innumerevoli le feste, dal Rifugio per la fauna selvatica lungo il fiume Detroit, in Michigan, al Corkscrew Swamp Sanctuary di Naples, in Florida. E non è da meno l'Australia, dove sarà possibile, ad esempio, osservare gli uccelli migratori nei laghi di Apex e Freeman, nel Queensland, o andare alla scoperta delle mangrovie a Davistown, nel nuovo Galles del Sud. http://www.repubblica.it/ambiente/2014/02/01/news/zone_umide-77455567/?ref=HRLV-13