giovedì 23 gennaio 2014

Rifiuti, consiglio straordinario in Regione Zingaretti: «Differenziata, qualità e sicurezza»

Il governatore del Lazio si unisce al sindaco per la nomina di un nuovo Commissario. E presenta il Piano Rifiuti della Regione ROMA - Sempre accesa l’attenzione sul tema rifiuti a Roma, dopo l’arresto del patron di Malagrotta, Manlio Cerroni, accusato di associazione a delinquere per lo smaltimento dei rifiuti. Mercoledì si è tenuto nella sede della Regione Lazio alla Pisana, il Consiglio straordinario sui rifiuti, durante il quale il governatore Nicola Zingaretti, è intervenuto in aula su alcuni temi scottanti. Intanto nel cortile antistante, si svolgeva una manifestazione di protesta: «Civita a casa!» urlavano i contestatori.

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO - «Ci uniamo alla richiesta che il sindaco Marino ha avanzato per la nomina di un nuovo commissario con un mandato chiaro: garantire la chiusura del ciclo del Comune di Roma, insieme alla realizzazione e al funzionamento degli impianti e delle infrastrutture necessarie». Per il governatore infatti «si è archiviata definitivamente l’era delle megadiscariche e si è aperta una fase completamente nuova, in cui i siti di smaltimento sussisteranno come siti piccoli». La Regione Lazio si è già costituita parte civile nel processo sui rifiuti, con il plauso del Wwf.
I DUE DIRIGENTI E L’INCHIESTA - «La prima considerazione non può che partire dall’evidenza che tutti i reati contestati riguardano fatti precedenti l’insediamento di questa Giunta» ha detto Zingaretti riguardo ai due dirigenti coinvolti nell’inchiesta che vede protagonista Manlio Cerroni. «Per quanto riguarda il dottor Fegatelli che, nella precedente amministrazione aveva ricoperto il ruolo di capo dipartimento istituzionale e territorio, corrispondente a circa 3000 unità di personale, la nuova collocazione è stata presso l’Abecol, con un ruolo, quindi, mi permetto di dire, sicuramente ridimensionato rispetto a quello precedentemente ricoperto». «Per quanto riguarda il dottor De Filippis, che si trova coinvolto in un procedimento per responsabilità contabile - ha aggiunto -, non definitivo, l’incarico ha riguardato una direzione regionale sicuramente rilevante ma senza alcun ruolo di programmazione e direzione nella gestione dei rifiuti». Zingaretti ha aggiunto anche che nel caso avesse ricollocato i due dirigenti in una posizione inferiore, i due avrebbero potuto far ricorso e avrebbero vinto il reintegro.
PIANO REGIONE - Per Zingaretti «si apre, come abbiamo spesso detto, la possibilità di sostenere anche in questo territorio la nascita di una nuova filiera industriale legata alla sostenibilità e al trattamento e alla messa a valore dei rifiuti, che offra spazio a un rilancio della capacità di ricerca e innovazione e della specializzazione delle aziende pubbliche e possa, allo stesso tempo, favorire la libera formazione di una nuova imprenditorialità privata, e nella quale, a nostro giudizio, sarà anche utile studiare forme avanzate di collaborazione tra pubblico e privato. Un percorso da portare avanti con il coinvolgimento dei sindaci e dei territori, attivando sinergie tra comuni per garantire ai cittadini costi più sostenibili e uno standard uniforme di servizi. Sarà questo l’oggetto del nuovopiano Rifiuti Regionale su cui stiamo lavorando, i cui dati abbiamo già presentato lo scorso 13 dicembre». «Un piano - ha concluso Zingaretti - con il quale vogliamo far sì che nel Lazio non si parli più di rifiuti solo come un problema, ma come un modello al quale guardare per la diffusione della raccolta differenziata, per la qualità e la sicurezza degli impianti, e per l’avvio di quella filiera industriale capace di trasformare i rifiuti in risorsa».

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