Secondo i dati della commissione Forestale del Regno Unito, dal 2007, anno dell'elezione a premier di Alex Salmond, socialdemocratico del Partito Nazionale Scozzese, oltre 2500 ettari di foreste sarebbero scomparse per lasciare spazio all'installazione di pale eoliche. In totale sarebbero più di cinque milioni gli alberi abbattuti a fronte di un milione e mezzo di nuovi alberi piantati. "Una distruzione indiscriminata", è l'accusa lanciata dal Partito Conservatore scozzese, opposto all'esecutivo guidato da Alex Salmond. "Il partito nazionale scozzese è così ciecamente ossessionato dall'energia rinnovabile che non si cura di distruggere un aspetto ambientale importante - ha dichiarato il conservatore Murdo Fraser - è sorprendente constatare che sono stati distrutti tanti alberi quanti sono gli scozzesi".

Nell'agenda politica di Salmond, c'è infatti l'intenzione di ricavare dalle energie rinnovabili il completo fabbisogno elettrico del paese. Il 40% del consumo elettrico è già sostenuto da energia pulita ma l'obiettivo è di arrivare al 100% entro il 2020. E gran parte di questo consumo dovrà essere sostenuto dal settore eolico. Nelle campagne scozzesi, è già in funzione un numero di pale eoliche maggiore che nel resto del Regno Unito. Negli ultimi anni, i membri del governo scozzese hanno esercitato forti pressioni sulle autorità per consentire la realizzazione di parchi eolici, trovando spesso una forte opposizione da parte della popolazione locale. Secondo alcune stime, entro il 2014 potrebbero essere più di 600 le pale in funzione in Scozia.

Il Partito Nazionale ha però respinto l'accusa di agire a discapito del patrimonio ambientale. "Durante il governo di Salmond - spiega il ministro dell'ambiente Paul Wheelhouse - la commissione forestale scozzese ha sostenuto più di 30mila ettari di nuove piantumazioni, ossia lo sbalorditivo numero di 62 milioni di alberi in tutta la Scozia".