lunedì 20 gennaio 2014

INCHIESTA RIFIUTI Cerroni: «A Catricalà gli tiro le orecchie»

Il Supremo intercettato con San Mauro, a capo della Fondazione Roma Ue. Al vaglio degli investigatori anche le raccomandazioni di mogli e cugini

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Dalla discarica di Malagrotta a quella di Monti dell’Ortaccio o Piano dell’Olmo. Non ci dovevano essere intoppi nei piani imprenditoriali del «Supremo» Manlio Cerroni, al punto che al professor Cesare San Mauro riferisce «tu vedi là al sottosegretario (Catricalà, ndr)…diglielo allora, ricevilo tu…è l’unica, poi gliele tiro io a quattro occhi le orecchie». Siamo al 24 maggio 2012, nel pieno dell’offensiva contro il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, «colpevole» di non essersi allineato al «sistema Cerroni», il meccanismo rodato e ben oleato in un trentennio di gestione dei rifiuti nel Lazio.
Le telefonate tra Cerroni e San Mauro sono abbastanza eloquenti e svelano il potere di penetrazione nei palazzi del potere dell’uomo. D’altronde, il suo interlocutore è un personaggio molto in vista nella Capitale: fondatore della Fondazione Roma Europea, cui aderisce - con il Colari riconducibile a Cerroni - anche Ges, il Gestore servizi energetici controllato direttamente dal Ministero per lo Sviluppo economico. La società riveste un ruolo rilevante nella vicenda dei finanziamenti pubblici che Cerroni voleva, in quanto aveva consentito che il gassificatore di Albano Laziale - non previsto nei primi mesi del 2008 tra quelli inseriti nella lista di impiantista regionale - fosse tra quelli finanziabili. Il dato emerge dagli atti d’indagine dei carabinieri della Tutela ambientale, finiti nella vasta inchiesta del procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone. In particolare, era stato lo stesso Arcangelo Spagnoli, responsabile unico in Regione dell’emergenza rifiuti, a inviare al Gse il decreto commissariale 147 del 2007 a firma di Piero Marrazzo, che consentiva l’ apertura del gassificatore di Albano Laziale pur non essendo previsto dalla legge.
Ma al di là dei finanziamenti, che pure erano una base necessaria per Cerroni, nel 2012 il problema è un altro: consentire che con la chiusura di Malagrotta il business passasse a Monti dell’Ortaccio o Piano dell’Olmo. Le pressioni, dunque, sono anche a livello di Governo. Così Cerroni invia la nota lettera aperta all’allora presidente del Consiglio Mario Monti e poi induce San Mauro a parlare con Catricalà: «Tu vedi là al sottosegretario… diglielo allora ricevilo tu no». «Lì è esattamente la direzione in cui mi sto muovendo», risponde San Mauro. «È l’unica - conclude Manlio Cerroni -poi gliele tiro io a quattro occhi le orecchie».
LE RACCOMANDAZIONI Alle spalle del «sistema Cerroni», però, ci sarebbero state anche forme di «raccomandazioni», se non veri e proprio scambi. Spagnoli (ormai deceduto), nel suo ruolo di responsabile unico del procedimento di emergenza rifiuti, riesce a far assumere la moglie Barbara Tavilla in Acea, la società pubblica che con Ama e Cerroni formava il consorzio Coema. Oltre alla donna, Spagnoli riesce a far assumere in Ama anche il cugino della donna, Valerio Soverchia. Ma è la Tavilla a fare richieste sempre più pressanti al marito sulla crescita professionale che pretende in Acea.
Scrivono gli investigatori: «La donna nonostante le sue opinabili doti professionali ha sempre puntato a un posto di rilievo all’interno dell’azienda. In una conversazione del 16 aprile 2008 chiedeva al marito di intercedere presso Andrea Mangoni, all’epoca amministratore delegato di Acea, al fine di farle assumere il posto lasciato vacante da Renzo Carella il quale aveva assunto l’incarico di Deputato». «Senti una cosa importante - dice al marito - stasera puoi dire a Mangoni che io prendo il posto di coso… di Carella… perché ora c’è una casella vuota e già hanno individuato la persona (…) quello è mio di posto Lello (…) dirigente… perché io non ce la faccio più ad andà in giro a spese mie… con la macchina mia… devo avè una struttura e una segretaria (…) capito?.. perché già se... hanno individuato già il posto… già il posto di Carella è preso... io veramente divento una bestia eh!».
Ivan Cimmarusti Vincenzo Imperitura http://www.iltempo.it/cronache/2014/01/20/cerroni-a-catricala-gli-tiro-le-orecchie-1.1210381

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