mercoledì 22 gennaio 2014

Ilva, indagine Milano: emesso un mandato di arresto per Fabio Riva

Il provvedimento è stato emesso dall'autorità giudiziaria di Milano. La scorsa estate gli uomini della Guardia di Finanza aveva scovato quasi due miliardi di euro nell’isola di Jersey, in Inghilterra. Dopo il sequestro da 1,2 miliardi di euro del 22 maggio scorso, gli investigatori avrebbero trovato altri 700 milioni di euro nel paradiso fiscale nel Canale della Manica

di  | 22 gennaio 2014 È stato emesso un mandato d’arresto europeo, nell’ambito di una inchiesta della procura di Milano, per Fabio Riva, già coinvolto nell’inchiesta della Procura di Taranto sull’Ilva. Fabio Riva si trova in Inghilterra da tempo.
A Riva jr viene contestata una truffa ai danni dello Stato per centinaia di milioni di euro, per l’erogazione di contributi all’esportazione che sarebbe stata realizzata attraverso la holding Riva Fire. Altre due persone, invece, sono state arrestate: un dirigente della Riva Fire e un professionista. Indagata anche la società Riva Fire. 
L’inchiesta è coordinata dai pm di Milano Stefano Civardi e Mauro Clerici ed è una terza tranche di una inchiesta più ampia della procura di Milano su vicende finanziarie, societarie e fiscali del gruppo Riva.
La scorsa estate gli uomini della Guardia di Finanza aveva scovato quasi due miliardi di euro nell’isola di Jersey, in Inghilterra. Dopo il sequestro da 1,2 miliardi di euro del 22 maggio scorso, gli investigatori avrebbero trovato altri 700 milioni di euro nel paradiso fiscale nel Canale della Manica. Un tesoro scoperto in una nuova rete di trust che, per gli inquirenti, facente capo ad Emilio Riva, al fratello Adriano, entrambi indagati dalla procura di Milano, e ai loro otto figli. Denaro che secondo i magistrati i Riva avrebbero sottratto all’Ilva spa e alla holding di famiglia Riva Fire e sui quali i Riva si apprestavano, secondo quanto emerso dalle indagini, a nuovi spostamenti per sfuggire ai provvedimenti della magistratura di Taranto.
La Procura di Milano di Milano indaga per frode fiscalericiclaggio, intestazione fittizia e truffa ai danni dello Stato. Il gip Fabrizio D’Arcangelo motivò l’ordine di sequestro scrivendo che l’obiettivo era “modificare la giurisdizione dei trust per effetto delle iniziative dell’autorità giudiziaria di Taranto” che infatti giunse una settimana dopo il sequestro milanese.  
Gli accertamenti dei finanzieri lombardi, coordinati dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi, avevano quindi successivamente ricostruito l’esistenza della Master Trust, una nuova società che si aggiungerebbe alla complessa struttura con la quale i proprietari dell’Ilva avrebbero occultato il denaro necessario per rendere ecocompatibile la fabbrica di Taranto. Su Fabio Riva, uno dei figli di dell’87enne Emilio, pende anche una richiesta di estradizione formulata dall’autorità giudiziaria tarantina che lo ha indagato per associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale. http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/22/ilva-mandato-di-arresto-per-fabio-riva/853054/

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