venerdì 3 gennaio 2014

FORMIA, RIFIUTI TOSSICI IN CITTA': SI ATTENDE LA RISPOSTA DEL MINISTRO

Timore e sconcerto nelle comunità locali del basso Lazio dopo le rivelazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone
Redazione
Formia (LT) - Da un po’ se ne parla di meno ma il tema, spiega, “resta prioritario” perché “salute e ambiente vengono prima di ogni cosa”. Ai cittadini di Penitro preoccupati dalle rivelazioni di Schiavone l’assessore Maria Rita Manzo aveva promesso il massimo impegno. “Coinvolgeremo gli organi nazionali perché aiutino Formia e l’intero territorio a far luce sugli scenari inquietanti spalancati dalle dichiarazioni del pentito”.
Questo intervento c’è stato. Prova ne è l’interrogazione a risposta scritta presentata al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando dai deputati Filiberto Zaratti, Arturo Scotto, Alessandro Zan e Serena Pellegrino. “Questa amministrazione – spiega l’assessore alle Politiche Ambientali – non ha alcuna intenzione di mollare la presa. Abbiamo sostenuto la concertazione tra i Comuni del territorio e partecipato alla delegazione di sindaci che ha fatto visita al procuratore di Santa Maria Capua Vetere proprio per raccogliere elementi di chiarezza sulla vicenda dei rifiuti interrati e sull’eventuale coinvolgimento di questo territorio. Abbiamo chiesto risposte definitive sull’indagine in corso raccogliendo segnali tranquillizzanti ma non intendiamo fermarci a questo. Proprio al fine di accumulare ulteriori elementi di conoscenza, abbiamo sollecitato i nostri parlamentari di riferimento affinché promuovessero un’iniziativa di trasparenza e portassero Formia al centro dell’attenzione nazionale. La politica s’è mossa. Attendiamo ora di conoscere la risposta del ministro”.
A seguire il testo dell’interrogazione che ha come primo firmatario Filiberto Zaratti. 

“Al Ministro dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare

Per sapere,
premesso che: 

•    le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone, rilasciate nel corso di alcune interviste concernenti lo sversamento e l’interramento illegale di rifiuti di ogni genere, anche tossici e nocivi, hanno suscitato timore e sconcerto nelle comunità locali del basso Lazio; 
•    dalla desecretazione del verbale della Commissione bicamerale d’inchiesta presieduta all’epoca dall’on. Massimo Scalia viene sostanzialmente confermato quanto affermato dallo Schiavone nelle varie interviste. Si riferisce tra l’altro della presenza a Formia di un deposito illegale di alcune migliaia di fusti e che, nell’aprile del 1997, all’interno dell’ex cava di Penitro, sita nel territorio del Comune di Formia, furono rinvenuti fusti di rifiuti speciali, con il conseguente sequestro dell’area. Sempre nelle campagne di Formia si fa riferimento alla presenza di un deposito illecito di rifiuti pericolosi;
•    a distanza di anni e a seguito delle dichiarazioni di Schiavone, quel rinvenimento ha creato grande allarme e preoccupazioni nella comunità di Formia e del basso Lazio; 
•    le rivelazioni pur a circa vent’anni di distanza, inquietano e preoccupano perché, se confermate, raccontano di un’ecomafia che avrebbe messo e mette in serio pericolo la vita delle comunità del basso Lazio; 

-    se in passato, con riferimento al traffico e smaltimento illegale dei rifiuti che ha visto interessati anche i territori di cui in premessa e anche alla luce delle dichiarazioni di Schiavone, siano stati coinvolti i Prefetti, i Procuratori della Repubblica, e i vertici della Polizia e se siano state effettuate delle indagini e con quali esiti; 
-    quali iniziative immediate si intendano adottare per verificare l’effettiva esistenza nel basso Lazio di depositi e smaltimenti illegali di rifiuti come affermato dal pentito Schiavone e conseguentemente se non si ritenga indispensabile monitorare, con le migliori e più aggiornate tecnologie disponibili e con la collaborazione dell’Arpa regionale e delle Asl, i territori oggetto dei probabili sversamenti, onde accertare, in prima istanza, gli eventuali luoghi oggetto di inquinamento e quindi procedere alla bonifica delle aree che risultassero contaminate e al controllo sanitario della popolazione e degli eventuali allevamenti”. http://www.osservatorelaziale.it/index.asp?art=8919

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