giovedì 19 dicembre 2013

Sequestrato terreno con rifiuti a Caivano, spunta il mistero dello zinco

Nel campo il minerale è presente in alta concentrazione. Servono altre indagini per capire la causa


mercoledì 18 dicembre 2013 - 17:53 

DI MARIATERESA BELARDO
Ancora un sequestro effettuato dal Corpo Forestale dello Stato a Caivano, in zona Sanganiello, poco distante dal campo dove, lo scorso settembre, erano stati rinvenuti fusti di vernici interrati. Il 9 dicembre scorso, l’area, di circa cinque ettari in parte coltivati, era stata sottoposta a sequestro preventivo ed erano iniziati i carotaggi sul terreno per effettuare le analisi. IMG_4945Stamattina, dopo il via libera della Procura della Repubblica, alla presenza dei tecnici Arpac, sono iniziati gli scavi delle sei trincee indicate dagli agenti della Forestale grazie ai rilievi effettuati con il geomagnetometro, strumento in dotazione esclusiva delle forze coordinate dal generale Sergio Costa, attraverso il quale è possibile individuare le anomalie del terreno e i residui ferrosi. Tredicimila metri quadri del terreno sequestrato erano coltivati a cavoli, altri 10mila preparati per la semina, 28mila non coltivati. I rilievi degli agenti hanno evidenziato un “piano di calpestio rialzato di circa 40 cm rispetto al piano di campagna circostante”, il che praticamente indica un riporto di terreno di dubbia origine (circa 110mila metri cubi).
Dalle analisi effettuate sul pozzo presente nell’area, anch’esso sequestrato, è risultata la presenza di fluoruri (oltre il 100% dei limiti di legge) e manganese (più del 900% rispetto al dovuto), presenti – secondo gli agronomi di Caivano – geologicamente. Il dato particolare, invece, riguarda i risultati dei rilievi fatti sul terreno: è stato riscontrato, infatti, il superamento della soglia di contaminazione per il berillio (200-300% oltre i limiti), stagno (250-500% oltre la norma) e soprattutto, dato particolare, per un campione di terra, per lo zinco (80% più del lecito), non giustificabile in quell’area.
Dagli scavi effettuati non sono emersi rifiuti sversati dai quali potrebbe derivare questo elemento altamente inquinante. Sono stati rinvenuti, infatti, pneumatici, scarti di lavorazione edile, fusti di vernice schiacciati e residui bituminosi, che, per quanto inquinanti, non spiegano come mai nella zona sequestrata sia presente lo zinco. A detta della Forestale, neppure nel campo dei bidoni di vernice era risultato essere presente.
L’area, pertanto, resta sequestrata e sarà oggetto di ulteriori indagini e analisi approfondite per cercare di comprendere l’origine del fenomeno.
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http://www.paralleloquarantuno.com/2013/12/18/sequestrato-terreno-con-rifiuti-a-caivano-spunta-il-mistero-dello-zinco/

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