venerdì 27 dicembre 2013

D’Alessandro, Greenpeace Meglio un parco di un parcheggio Perciò combatto

il fatto quotidiano 27 dicembre 2013 
MULTINAZIONALI
In due anni, Gazprom è stata responsabile di 206 sversamenti di petrolio nell’Artico Appena possibile torno a bordo
di Alessio Schiesari
Cristian D’Alessandro è uno dei 30 attivisti di Greenpeace arrestati dopo l’azione dimostrativa contro una piattaforma Gazprom. La settimana scorsa è stato amnistiato dalla Duma.
Ieri il primo attivista ha lasciato la Russia e, nei prossimi giorni, toccherà a lui. Al momento, trascorre le giornate in un hotel di San Pietroburgo ascoltando musica e arrampicando in palestra.
La prima cosa che farà tornato a casa sarà andare in montagna.
Questa brutta avventura sembra volgere al termine.
Con l’amnistia il Cremlino ha cercato un modo “pulito” per scrollarsi di dosso l'imbarazzo internazionale: sanno che la linea dura è stato un errore clamoroso.
Siamo giunti alla fine di questo calvario, ma avrei preferito essere considerato innocente piuttosto che amnistiato.
Sono preoccupato per i miei colleghi russi: io torno a casa, loro resteranno qui. Inoltre, la piattaforma Gazprom ha ripreso le estrazioni di petrolio. Non sono proprio felicissimo, ma in carcere non ho avuto rimpianti né pentimenti. Anzi, sono ancora più motivato. Ci fermeremo solo quando l'Artico diventerà un santuario protetto.
Come son stati questi 2 mesi?
Una doccia a settimana, tre piatti di sbobba al giorno e un'ora d'aria in una cella all'aperto grande quanto un pollaio, da cui non si vede il cielo. Il cibo è terribile, all’inizio ho anche fatto lo sciopero della fame. Ho condiviso la cella con Ronan, 23 anni. La famiglia l’ha abbandonato.
Da 9 mesi è rinchiuso e solo; è molto diverso se sai che fuori c'è qualcuno ad aspettarti: ogni lettera mi ha dato forza.
C’è differenza tra Gazprom e le compagnie occidentali?
Tutte le multinazionali seguono gli stessi piani folli e senza scrupoli. In due anni, Gazprom è stata responsabile di 206 sversamenti di petrolio e nell'Artico sarebbe impossibile attuare un piano di emergenza. Però nemmeno le altre compagnie sono attente alle conseguenze sull'ambiente, come ha dimostrato Bp nel Golfo del Messico.
Cosa vuol dire difendere l’ambiente?
L’ambientalista è sempre dipinto come un povero disperato che rinuncia a tutto e si mette ad abbracciare alberi. So che non c'è bisogno di navigare negli oceani per difendere il pianeta.
Anche i miei genitori che prestano attenzione alla raccolta differenziata sono ambientalisti, o i miei amici che dopo una giornata in montagna si riportano a casa bottiglie di plastica.
Io semplicemente non riesco a stare a guardare: preferisco un parco a un parcheggio.
Cosa non ti manca dell’I t a l i a?
L'ignoranza di chi dice che avrei fatto meglio a starmene a casa perché abbiamo bisogno del petrolio.
Non mi manca chi si lamenta ma non fa nulla. O chi crede di poter cambiare il mondo con i link su Facebook. i politici che han rubato il futuro ai giovani. E chi si arricchisce seppellendo rifiuti tossici nella mia terra. Però mi manca: è un Paese bellissimo, dovremmo rispettarlo di più.
La prossima battaglia sarà in Campania o in mezzo al mare?
Ho molti amici che si interessano la Terra dei fuochi. Io però appena possibile torno a bordo: devo finire un lavoro di falegnameria iniziato il giorno in cui i ninja dell’Fsb si sono calati dal cielo per sbatterci in prigione.
Però non esiste una battaglia più importante delle altre. Artico, terra dei fuochi, Val di Susa, Gezi Park: sono tutte proteste accomunate da uno scopo, convincere la gente a credere nel cambiamento.


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