lunedì 23 dicembre 2013

Cirilli Basta pennelli in mare Per ripristinare la spiaggia dall’erosione bisogna aggiungere sabbia

Latina Editoriale Oggi 23 dicembre 2013 «Cirilli non rischi di trasformarsi nel distruttore della duna» L’EFFETTO OGNI MASSICCIATA PRODUCE FORTI ARRETRAMENTI IN OCCASIONE DELLE MAREGGIATE DI NELLO IALONGO* Nell’annunciare i lavori di ripascimento della spiaggia tra Foce Verde e Capoportiene, il Vice Sindaco Fabrizio Cirilli ha dato una notizia importante: la sua sollecita zione alla Regione Lazio affinché fosse elaborato un programma integrato per la difesa della costa, che dovrebbe consentire “di mantenere in futuro la nostra spiaggia senza altre opere rigide in mare”. Si fa strada finalmente la convinzione che la devastazione delle spiagge dell’intero arco di costa tra Foce Verde e Torre Paola di questi ultimi anni, sia strettamente connessa ai lavori di ripascimento rigido eseguiti a Foce Verde. Non sappiamo se Cirilli abbia finalmente preso atto dei risultati dello Studio Preliminare Ambientale per la Ricostruzione e Difesa del Litorale compreso tra Capo Portiere e Torre Paola, effettuato, negli anni 2008 – 2009, dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) in cui è scritto che nel litorale di Latina “è stato ipotizzato un prolungamento del sistema di difesa del tratto compreso tra la barriera sommersa e Capoportiere, costituito da pennelli con testate sommerse posti ad un interasse di circa 200-250 metri. Se da un lato tale soluzione darebbe sicuri e immediati benefici locali, dall’altro comprometterebbe la stabilità del litorale tra Capoportiere e Torre Paola. E’ certo però che il Vice Sindaco si è finalmente reso conto che ogni nuovo pennello roccioso aggiunto ai precedenti, produce, alla prima mareggiata successiva, fortissimi arretramenti della linea di riva e soprattutto l’erosione di molte centi sollecitanaia di metri di duna. A novembre scorso le scarpate di erosione hanno raggiunto altezze di tre metri ed oltre, e in alcuni punti la duna è scomparsa per cui il mare si è spinto fino alla strada. Va fatto osservare che, mentre la spiaggia per mezzo di riporti di sabbia in qualche modo può essere ricostruita, le centinaia di metri di duna profondamente sbancata sono perduti per sempre. Non tutti possono ricordare i cambiamenti morfologici del litorale, ma da studi su foto aeree prese in anni successivi si rileva facilmente che la duna della marina di Latina in questi ultimi anni ha subito definitivi spianamenti in lunghi tratti. Purtroppo i dissesti causati dalle opere foranee a Foce Verde, come previsto dall’ISPRA, hanno compromesso la stabilità degli ecosistemi dune /spiagge fino a Torre Paola, con gravissimi danni economici per numerosi stabilimenti balneari e con l’accentuazione dei processi di erosione nell’intero litorale pontino. Al riguardo va fatto anche rilevare che la sabbia intrappolata nelle gabbie di accumulo sottomarine di Foce Verde è sedimento che viene in gran parte sottratto al flusso detritico nord sud, essenziale per il ripascimento naturale dei litorali fino al Circeo. A Marina di Pisa, esasperati per i danni che una scogliera artificiale ha causato lungo decine di chilometri di spiaggia, si è arrivati al punto di progettare la rimozione di tale opera. Se Cirilli se non vuole passare come il distruttore di una delle coste più belle d’Italia deve soltanto procedere ai risarcimenti di sabbia laddove la spiaggia si è ritirata, provvedendo a spandimenti annuali quantomeno intorno al pennello più meridionale. La realizzazione di altri pennelli sarebbe un fatto delittuoso in quanto comprometterebbe l’integrità di altri esercizi lungo la costa, accentuando il progressivo degrado di ecosistemi di rara bellezza come le dune del Parco Nazionale del Circeo, e procurando conseguentemente un danno irreversibile e pesante per l’economia, in primo luogo per il turismo, dell’intera Pianura Pontina. (* Geologo)

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