venerdì 1 novembre 2013

caos rifiuti a Latina si tenta di salvare Latina ambiente con i tagli alle spese

Latina Oggi 31 ottobre 2013 Il Cda di Latina Ambiente approva all’unanimità la relazione sulla ricapitalizzazione aziendale Un piano per salvare la spa Tagli alle spese, basta consulenze, contratti di solidarietà per gli impiegati Aria di distensione in casa Latina Ambiente dopo un lungo periodo di tensioni dettate dalla diversità di vedute sul futuro aziendale della spa mista che gestisce il servizio di igiene ambientale sul territorio comunale di Latina. Il Consiglio di amministrazione ha approvato ieri all’unanimità la relazione sulla ricapitalizzazione aziendale messa a punto dal Presidente Massimo Giungarelli, nella quale vengono delineate le iniziative da intraprendere per il risanamento della spa. «Siamo arrivati a condividere questo piano industriale e la relativa manovra finanziaria - spiega Giungarelli con una punta di soddisfazione - convinti di poterla attivare al più presto, ovvero dopo averla sottoposta all’assemblea dei soci convocata per il 6 novembre. Ovviamente ci auguriamo di ottenere il via libera anche dall’assemblea dei soci, e se questo avverrà saremo in grado di porre subito in essere una serie di iniziative che consentiranno a Latina Ambiente di fare economie per 7/800 mila euro l’anno». Il piano industriale si reggerà su alcuni pilastri gestionali che vanno dal risparmio degli oneri finanziari (riduzione delle esposizioni bancarie attivando forme di pagamento tempestivo delle fatture), alla riduzione degli spazi attualmente disponibili nell’immo - bile che ospita la sede della spa; dall’attivazione del contratto di solidarietà per il personale amministrativo (13 unità) per un periodo di 24 mesi, ai tagli delle consulenze. «Si tratta di misure che non andranno ad incidere sui livelli occupazionali né sulla qualità dei servizi offerti dall’azienda - spiega il Presidente del Cda - ma soprattutto rappresentano lo strumento che dov r à c o n s e n t i r e all ’azienda di affrontare i prossimi due anni di attività presentandosi finanziariamente solida e in ordine all’appuntamento con la scadenza del 31 dicembre 2015, data fissata dalla legge come capolinea delle società partecipate ». Ma non si è discusso soltanto di piano industriale nella riunione del Cda di ieri: l’altro argomento affrontato è stato quello della ricapitalizzazione dell’azienda: nelle casse di Latina Ambiente mancano 2,2 milioni di euro, che si conta di recuperare in parte attraverso la rivalutazione della partecipazione (1,2 milioni di euro); in parte con la capi- talizzazione degli ut i l i dell ’esercizio di gestione 2012 (280 mila euro) e del 2013 (480.000 euro). Mancano ancora 380 mila euro, che verranno versati dai soci in ragione delle rispettive quote di partecipazione societaria. Su un punto la parte pubblica del Cda è stata intransigente e chiara: le quote di Ecoambiente non si toccano. Le avances di Unendo per chiudere la partita di Latina Ambiente con uno scambio «alla pari» tra il 49 per cento di Latina Ambiente e la partecipazione del Comune in Ecoambiente, ipotesi che si era fatta avanti nelle ultime settimane, non hanno trovato terreno fertile. «Ecoambiente è il gioiello di famiglia di Latina Ambiente e non si tocca - ha spiegato Giungarelli in sede di Cda - E’ lo strumento che consentirà domani alla società di avviarsi con la massima serenità alla liquidazione. Disfarsene adesso sarebbe un errore madornale e imperdonabile ». Resta soltanto un neo nel clima di ritrovata intesa tra Unendo e Comune di Latina: il socio privato ha formalmente comunicato al socio pubblico di aver avviato un arbitrato affinché venga riconosciuta la eventuale nullità della delibera con la quale il 22 luglio scorso il Consiglio di amministrazione aveva approvato il bilancio di esercizio 2011 con i soli voti della parte pubblica. Unendo ha quindi invitato il Comune a nominare un proprio arbitro. E se è vero che si tratta di una frizione risalente all’estate scorsa, quando i rapporti tra soci erano al massimo della tensione, ciò non toglie che Unendo abbia voluto instaurare l’arbitrato per cautelarsi mantenendo incombente la possibilità che tutto ciò che è accaduto dal 22 luglio in poi potrebbe essere invalidato nel caso in cui la delibera di approvazione del bilancio 2011 dovesse risultare nulla a parere degli arbitri. Pace fatta, dunque, ma con riserva. Almeno fino al 6 novembre prossimo.

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